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BB 5x15 1Walter White così sconfitto non lo avevamo mai visto. Neanche nei primi momenti di lotta al cancro era stato così impotente, abbattuto, solo. Solitudine, è lei che lo tortura, lo ferisce più di ogni altra cosa al mondo. Una solitudine non solo spaziale ma anche emotiva, perché la famiglia non esiste più.

 
 

L’unico scopo delle sue sconsiderate azioni, oltre alla celata voglia di poter mostrare al mondo le sue brillantissime capacità. Quel senso di rivalsa sui coniugi Elliot e Gretchen Schwartz rei di avergli portato via la sua Gray.

Avevamo lasciato Ozymandias nel furgone che stava allontanando Walt (Bryan Cranston) dalla sua vecchia vita. La famiglia è distrutta: Skyler (Anna Gunn) e Walter Jr (RJ Mitte) hanno ripudiato il capo famiglia, mentre Marie (Betsy Brandt) è impegnata a piangere la morte di Hank (Dean Norris). Un nuovo nome, una nuova casa lontana dal New Mexico, aspettano il re della meth. L’unico contatto ora è l’estrattore, chi gli ha procurato la nuova identità, interpretato da Robert Forster. L’altro sconfitto è Jesse (Aaron Paul), depresso, terrorizzato e tenuto in prigionia da Todd (Jesse Plemons) e dagli uomini dello zio Jack. I soci di un tempo, i sovrani a capo di un impero della droga, sono ora in ginocchio, lontani l’uno dall’altro. Il punto di forza di Breaking Bad sta qui, nel costruire personaggi stratificati e complessi, mostrandoli in tutte le loro pulsioni, tipiche della natura umana.

BB 5x15 2Orgoglio, egoismo, brama di potere, brutalità e poi emotività, compassione, fragilità. Abbiamo visto la scalata e la drammatica caduta dei due protagonisti. Niente di nuovo a livello di trama, già vista in altri lavori cinematografici, primo fra tutti Scarface, cui Vince Gilligan aveva dedicato una citazione. Breaking Bad sa però toccare lo spettatore come mai era stato fatto prima nella serialità, affiancando a un lavoro egregio a livello estetico-qualitativo, un pathos perfettamente reso da sceneggiature e interpretazioni capolavoro. C’è tutta la realtà umana, nonostante i voluti accenti surreali e caricaturali di alcuni personaggi e avvenimenti. L’ultima puntata arriva a pochi giorni dall’ennesimo Emmy come miglior serie drammatica, a testimoniare, se ancora ce ne fosse bisogno, la grandezza di Breaking Bad.

Granite State è un episodio drammatico, che ci mostra i protagonisti provati e sull’orlo di un burrone. Walter White impotente, rassegnato all’idea della morte, isolato e depresso in attesa della fine, come l’ex socio Jesse. Il finale, però, non è ancora arrivato. Heisenberg è caduto da un burrone, in fin di vita ma non morto. Vive ancora dentro Walter White. Se la famiglia non esiste più, c’è ancora qualcosa che può farlo rinascere. Quel desiderio malsano, sbagliato, ma profondamente umano di mostrare al mondo quanto geniale egli sia.

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