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Il settimo episodio della seconda stagione di C’era una volta ha, come sempre, un titolo molto eloquente: Child of the Moon.

 
 

Riprendendo il discorso rimasto in sospeso nell’episodio della prima stagione dedicato a Cappuccetto Rosso e intitolato Red Handed, tutto si svolge attorno al dramma di Cappuccetto, che racchiude in sé il lupo e la dolce fanciulla: un originale mix tra bene e male che è stata forse una delle idee più apprezzabili per quanto riguarda la back story di questo celeberrimo personaggio del mondo delle favole.

A Storybrooke è tornata la magia e sappiamo bene che la magia ha sempre un prezzo: questo nessuno può saperlo meglio di Cappuccetto che, in vista della luna piena, teme di fare strage della cittadina.

Intanto, nel mondo delle favole, ripercorriamo il suo passato e l’incontro con un branco di lupi, orgogliosi di essere tali, che la accoglie e che le insegna l’importanza di accettare se stessa in tutte le sue sfumature.

Ora, per quanto possa essere interessante l’approfondimento biografico di un personaggio così originale, ai fini della trama dell’intera serie, davvero non riesce a spiegarsi la necessità di dedicargli un intero episodio, nel triste tentativo di ‘allungare il brodo’. Una scelta che si distacca totalmente dagli episodi precedenti: serrati e davvero utili alla narrazione.

Mossa sbagliata, ma della quale gli autori molto probabilmente non pagheranno il prezzo dato che hanno lasciato troppe cose ‘a bollire in pentola’ nel sesto episodio (tra Emma che è riuscita nella sua impresa e il povero Uncino alla mercè del gigante) e la curiosità, si sa, porterà sicuramente gli appassionati a continuare a seguire la serie.

Ancora una volta, si soffre parecchio (vuoi perché il ritmo era così lento che, più che a prestare attenzione allo svolgimento dell’azione si fa attenzione a tutti i minimi, trascurabili particolari) la bassa qualità degli effetti speciali, che ci fa prendere il tutto ancora meno sul serio. Per quanto i tre episodi precedenti siano stati quasi impeccabili la domanda (sempre la stessa) torna insistente: dove hanno intenzione di arrivare Kitsis e Horowits?

Dubbi plausibili ma che, tuttavia, per quanto spesso e volentieri le loro scelte ci facciano storcere il naso, saremo inevitabilmente lì, ad aspettare e sperare nel prossimo episodio.

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