- Pubblicità -

I nostri quattro moschettieri sono riuniti attorno a un tavolo, è l’ora della raccolta spiccioli pro bollette e Jess, che intanto è di nuovo senza lavoro, risulta ufficialmente la più squattrinata della casa rubando il primato a Nick!

 
 

Schimdt, che per l’occasione si traveste da coinquilino bacchettone e intransigente, corre ai ripari e stacca il gas!

Seppellite pantofole e pigiamone, Jess si rimbocca le maniche, aggiorna il curriculum e riprende a fare colloqui per un ruolo da insegnante (non risparmiandosi in quanto a eccentriche manifestazioni emozionali), mentre Winston piange come una donnina per la separazione da Shelby, convinto di essere vittima di una crisi da sindrome premestruale.  Intanto Nick ha un nuovo passatempo, un alternativo training autogeno per gestire la sua incontrollabile rabbia con l’ausilio di un simpatico vecchietto asiatico che, pur non rispondendo ai suoi interminabili sproloqui, e non spiaccicando una sillaba, riesce ad ammorbidire i suoi nervi.

L’immagine di Nick rannicchiato in acqua, in posizione fetale, tra le braccia del vecchietto taciturno, basta a suggerire la comicità farneticante di cui è impregnata la scena. Ancora una volta è Nick a iniettare la gustosa nota di ironia alla puntata, intrattenendoci con semplicità e simpatia in attesa che i nostri auspici “narrativi” si concretizzino.

Jess, a tratti un pò fiacca, è affiancata, in questa ebbrezza ormonale, da due degni compagni, che riescono a tenerle testa, a farle da spalla nei suoi bislacchi ghiribizzi, a sostenerla nelle sue fasi down, e a ritagliarsi uno spazio tutto loro, in cui sfoderare con destrezza e smodata autoironia, le loro eccentriche personalità.

Nick e Schimdt, due personaggi fortemente caratterizzati, due presenze indispensabili all’economia sogghignante della sit-com, due robusti cateti, atti a sorreggere e a completare un’ipotenusa altrimenti imperfetta.

Sulla carta, un triangolo funzionante che non necessita di Winston, se non come pleonastico contorno, la cui perdita non sarebbe sicuramente un’amara sventura!

- Pubblicità -