Nel quarto episodio di Da Vinici’s Demons prosegue il viaggio di Leonardo verso il libro delle lamine. Sarà proprio il mare aperto a fornire uno dei temi chiave legata alla figura del genio toscano, difatti, con le carte nautiche in mano e lo sguardo in cielo apprenderà una delle verità che hanno cambiato da sempre l’astronomia. E seppur la storia propone un buon modo per andare oltre, la sceneggiatura rimane ferma con ulteriori parentesi del Papa e di come ha acquistato il potere.
The ends of the earth prosegue il discorso corale della serie di David S Goyer, numerose sono le vicende che si susseguono nell’arco dell’episodio, ma quella che occupa più spazio è la storia di Lucrezia Donati (Laura Haddock) e la sua personale vendetta che cerca sin dalla prima stagione. Il racconto ci propone numerosi parallelismi – tra passato e presente sottolineati da continui flashback – che fanno comprendere come il gemello impostore abbia preso il posto del vero Sisto IV (James Faulkner) e di come la signora sia finita ad essere una vittima e una spia dello “zio”. Nel mentre Lorenzo (Elliot Cowan) procede nel suo viaggio in incognito con Piero (David Schofield) verso il regno di Napoli, ma a pochi giorni dall’arrivo vengono fermati da truffatori che attraverso la vendita di “indulgenze” derubano i poveri contadini della campagna. L’abilità e il pensiero del “Magnifico” non passa inosservata e il suo sapere lo tradirà prima di quanto lui creda rovinando così la sua copertura in un territorio ancora pericoloso. In mare Leonardo (Tom Riley) studia il cielo per cercare di tracciare una rotta ma nel mentre viene destabilizzato da un prossimo ammutinamento da parte di alcuni ex schiavi, che dopo settimane di navigazione dimostrano il loro malcontento e cercano di rovesciare il comando. E mentre Vespucci (Lee Boardman) vorrà usare la forza per sedare la violenza, Leonardo placherà le paure delle superstizioni con la conoscenza. Dall’altra parte Riario (Blake Ritson) a bordo del Basilico, è ignaro dei piani di Leonardo, passando così il tempo con la sua schiava e con Nico (Eros Vlahos), da cui vuole carpire informazioni e istruirlo al suo servizio.
L’episodio, come il precedente, mostra più filoni narrativi ma in questo le tensioni in gioco sono diverse sottolineando la diversità tra ciò che la serie dovrebbe seguire – le scoperte di Leonardo e gli affari di Lorenzo – e le forzature di sceneggiatura – la scalata al potere del finto papa e i piani di Lucrezia -. Questo rende l’episodio discontinuo per interesse e verosimilità che piace intriga a tratti e regala pochi guizzi, alcuni dei quali facilmente intuibili. Tom Riley si dimostra un buon Leonardo ma la sua interpretazione è ancorata a una sceneggiatura ricca di vizi e stratagemmi fantasiosi che non si sposano con l’indole dell’artista.
