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Vampiri come se piovessero in questo nono episodio di stagione in cui i non morti, che sinora avevano latitato, scendono in campo al fianco del loro sire e patriarca.
Alexander Grayson (Jonathan Rhys Meyers), in seguito all’aggressione subita da Mina (Jessica De Gouw), è ormai schiavo della sua stessa rabbia, di un odio che lo spinge ad allontanarsi dagli schemi orditi da Van Helsing (Thomas Kretschmann) dando il via ad un vero e proprio massacro fra i salotti dell’Ordine del Drago. Una dichiarazione di guerra in piena regola che spingerà gli alti ranghi dell’Ordine a chiedere il sostegno del Vaticano allo scopo di porre fine alla non vita del Decaduto.

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In virtù dell’inaspettato cambio di rotta nel piano di smantellamento dell’Ordo Draco, Van Helsing decide di placare l’ossessivo desiderio di vendetta che muove ogni sua azione agendo in solitario. L’ultima e disperata mossa del dottore consisterà nel rapimento dei figli dell’uomo ritenuto colpevole dello sterminio della sua famiglia, in una sorta di messa in atto del classico “occhio per occhio, dente per dente”. Mosso dal rimorso, tuttavia, non riuscirà ad andare fino in fondo nel suo intento, limitandosi a ricorrere ad una tanto improbabile quanto meno nobile richiesta di riscatto. In risposta gli ultimi avvenimenti, Lady Jayne Wetherby (Victoria Smurfit) prosegue col suo piano di caccia chiamando a raccolta alcuni fra i più talentuosi cacciatori di vampiri e preparandosi a ricevere da Roma la sacra reliquia contenente il sangue di Cristo, strumento che potrebbe occupare un ruolo chiave nella lotta al nosferatu. Nell’ombra, infine, Harker (Oliver Jackson-Cohen), decisosi a compiere il salto della barricata, pronuncia il giuramento di sangue, trovando così posto fra i ranghi dell’Ordine secolare.
Su questo sfondo, il nucleo centrale dell’episodio è rappresentato dall’ormai ben definito quadrilatero dell’amore. Mina, resasi ormai conto dei sentimenti che la spingono verso Grayson, viene a conoscenza del tradimento di Jonathan e Lucy (Katie McGrath). Il primo, da perfetto amante deluso, finirà per allontanarla, rivelandole di non essere cieco dinnanzi all’evidente attrazione che la lega al suo datore di lavoro. Lucy, invece, pentita e col cuore infranto, finirà con l’essere punita dal vampiro per le sue azioni e condannata a vivere una vita da mostro.

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Dimenticate il (terribilmente) lento incedere a cui Dracula ci aveva abituato negli ultimi mesi, finalmente gli autori sembrano essersi accorti della possibilità di far ricorso ad un ritmo più serrato. Il risultato finale, nonostante dimostri una cattiva gestione del tempo in relazione alle numerose linee narrative, comporta un’inversione ad U tanto positiva quanto mai tardiva ora che si è giunti all’ultima chiamata per una serie che non potrà permettersi il lusso di redimersi in ultima battuta.

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