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Finalmente è arrivata la prima puntata della seconda stagione di Game of Thrones, Il Trono di Spade qui da noi. L’episodio, The North Remembers (Le memorie del Nord), riprende le fila della narrazione, interrottasi nella prima serie, ricostruendo il clima di guerra che si è creato alla morte di Robert Baratheon e che ha gettato nel caos i Sette Regni.

 
 

Andiamo con ordine: dopo un brevissimo sommario che ci mostra le ultime immagini dell’episodio 1X10, ritorniamo al presente, da Re Joffrey e dalla sua sventurata promessa sposa Sansa Stark. La ragazza resta al fianco del folle ragazzino seduto sul trono di spade, terrorizzata continuamente dalle sue maniere violente e poco regali. Tyrion Lannister arriva ad Approdo del re, inviato dal padre Twin a porre freno alla Regina Cersei e a svolgere in vece sua i compiti che spettano al Primo Cavaliere del Re.

A Grande Inverno il piccolo ma risoluto Bran svolge con diligenza e un po’ di irruenza i suoi compiti di Lord reggente, dal momento che suo padre Ned è morto e che suo fratello Robb è sceso in guerra per dichiarare l’indipendenza del regno del nord da Approdo del Re. Intanto il piccolo Stark ha il suo primo sogno di lupo, e in questo vede attraverso gli occhi del suo meta-lupo la cometa rossa comparsa nel cielo di Westeros che per la strana ma fedele Osha vuol dire una sola cosa: draghi.

Neanche a dirlo la scena si sposta oltre il mare, dove Daenerys è dispersa nel grande deserto rosso insieme ad un drappello di uomini che le hanno giurato fedeltà come prima khaleesi. I suoi giovani draghi, comparsi nell’ultima scena della prima serie, sono però deboli e non crescono ancora… Dal deserto fino al Nord, oltre la Barriera, troviamo i Guardiani della Notte, in cui milita ormai Jon Snow, fermi nel territorio del disgustoso Craster, uno dei bruti che sposa le sue figlie e con loro genera altre figlie, uccidendo invece i nati maschi. Intanto la cometa rossa è visibile anche a Roccia di Drago, dove Stannis Baratheon sta organizzando il suo esercito per rivendicare il trono di spade, sostenuto dalla sacerdotessa Melisandre, adepta del nuovo culto dei Dio della Luce. Come prima mossa per destituire Joffrey dal trono, spedisce negli angoli dei regni corvi messaggeri recanti i nomi dei veri genitori del presunto re, smascherando così l’incesto di Cersei e Jamie Lannister e l’illegittimità a governare di tutti i figli della regina.

Ci spostiamo poi nell’accampamento di Robb Stark, che procede la sua avanzata contro l’esercito Lannister: dalla sua conversazione con il prigioniero Jamie veniamo a sapere che ha già vinto tre battaglie e che intende usare lo Sterminatore di Re per salvare le proprie sorelle dalla prigionia ad Approdo del Re. Quello che però Robb non sa è che Arya, la sorella minore, non è più ad Approdo, ma è in fuga verso la Barriera con Yoren e il giovane Gendry, figlio bastardo di Robert Baratheon. Il pettegolezzo (fondato) dell’incesto tra i due gemelli Lannister arriva fino alle orecchie di Joffrey, che oltre ad accertarsi di essere figlio legittimo di Robert, chiedendo direttamente alla madre riguardo a quelle voci, comincia a prendere provvedimenti in merito ai suoi fratellastri nati dalla puttane di Re Robert. Tra questi c’è anche Gendry, che vediamo in cammino insieme alla piccola Arya.

L’episodio ha un ritmo piuttosto lento, presenta una situazione nuova, una realtà sovvertita dalla guerra e dei personaggi allo sbaraglio che cercano di rivendicare il proprio diritto al trono. Come dice Catelyn Tully, c’è un Re in ogni angolo di Westeros e ognuno di essi mira al trono di spade. Anche la minaccia dei Greyjoy si rifà viva e il fratello minore di Robert, Renly, è l’ennesimo pretendente alla guida dei Regni. La situazione è confusa e si fa fatica a seguire tutti i personaggi, specialmente per chi non ha letto i romanzi, ma a livello tecnico il fascino esotico della prima serie è mantenuto, i personaggi conservano il loro carisma e molti di essi si trasformano assurgendo a vere e proprie figure rilevanti nel racconto. L’avvio di stagione per Game of Thrones mantiene le aspettative e prepara gli animi a grandi battaglie e profonde emozioni. Attenzione però a non affezionarsi a nessuno dei personaggi! Come abbiamo già avuto modo di vedere, l’autore Martin non è molto clemente verso le sue creature…

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