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Catia La Mar, Venezuela. Sporco di sangue e in fin di vita, Nicholas Brody (Damian Lewis) viene preso in custodia da un gruppo di uomini armati e portato in un quartiere popolare di Caracas, all’interno di un vecchio grattacielo. Anestetizzato con un’iniezione d’eroina e operato in pessime condizioni igieniche da un curioso dottore (Erik Todd Dellums), Brody si salva. Risvegliatosi, scopre di essere stato aiutato da El Nino (Manny Perez), il capo di un gruppo armato poco raccomandabile ma in debito con Carrie. Le speranze di mettersi in contatto con lei o di ripartire per un altro luogo più sicuro diminuiscono ogni giorno che passa e l’unico conforto di Brody è l’amicizia della giovane figlia de El Nino, Esme (Martina García). Grazie a lei, l’ex-marine riesce a raggiungere una moschea e ottenere la protezione dell’Imam, ma la sua permanenza è molto breve. Nel frattempo, a più di 3300 km di distanza, Carrie (Claire Danes) cerca di concludere il suo ricovero coatto nella clinica psichiatrica, rispettando le regole e prendendo le sue medicine, ma non è facile adattarsi a quello stile di ‘vita’. Con l’aiuto di Abby (Marcia DeBonis), un’infermiera dolce e comprensiva, Carrie riceve la visita inaspettata di uno sconosciuto, Paul Franklin (Jason Butler Harner), che le offre la soluzione per uscire dalla clinica.

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Il terzo episodio, The Tower of David, è dedicato quasi interamente a Brody, che cede alla sua controparte femminile solo 9 dei 50 minuti totali. Una volta mostrati gli eventi accorsi al terrorista fuggitivo nei primi 28 minuti, la struttura dell’episodio si sdoppia, alternando in brevi sequenze la situazione attuale di Brody e quella di Carrie, lontanissimi tra loro ma uniti dallo stesso destino: essere prigionieri. Infatti, lo sceneggiatore William Bromell crea una narrazione parallela per seguire i momenti-chiave che i due protagonisti condividono: il tentativo di adattamento, il rifiuto, la possibile via di fuga, la presa di coscienza della propria impotenza e la conseguente resa.

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Il montaggio di Joe Hobeck non racconta le tappe di Brody e Carrie in maniera selettiva, ma le mescola con un ritmo irregolare che ne intensifica la similitudine, evidenziando alla fine una certa simbiosi tra i protagonisti. Clark Johnston confeziona un ottimo episodio, una parentesi molto drammatica e intima sui due perni di Homeland, che Lewis e Danes interpretano ancora una volta in maniera semplicemente perfetta.

Il prossimo episodio, Game On, andrà in onda sull’HBO il 20 ottobre e su Fox il 28 dello stesso mese.

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