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ironside

 
 

La NBC ci riprova: dopo aver messo in cantiere il rilancio di Agenzia Rockford, senza che poi nulla andasse in porto, è la volta di un autentico caposaldo della storia della televisione americana e non solo, Ironside.

Stavolta però il progetto è stato effettivamente realizzato e a partire dal prossimo 2 ottobre, gli spettatori americani potranno assistere alle nuove avventure del detective sulla sedia a rotelle.
A prendere il testimone di Raymond Burr, autentica icona del piccolo schermo (che diede il volto anche a Perry Mason), sarà l’afroamericano Blair Underwood, al primo ruolo da protagonista dopo essersi fatto apprezzare, venendo premiato più volte, per le interpretazioni in serie come Sex & The City, Dirty Sexy Money, The Event e In Treatment.

Ironside (1)La scelta di Underwood ha suscitato un vespaio di polemiche da parte degli attori disabili, a cominciare da Kurt Yaeger (Sons of Anarchy): la questione è se per interpretare una persona costretta sulla sedia a rotelle non si potesse scegliere un attore disabile anche nella vita reale. Si sottolinea insomma che i tempi sono cambiati e non si è più negli anni ’60 e ’70 (epoca della serie originale) quando i portatori di disabilità erano ancora esclusi o quasi dalla vita sociale, figuriamoci fare gli attori. Yaeger ha addirittura tirato in ballo l’epoca dei ‘blackface’ gli attori bianchi che, a cavallo tra il XIX e il XX secolo, in piena epoca di segregazione razziale, si tingevano di nero per interpretare ruoli afroamericani negli spettacoli teatrali.

Polemiche a parte, la rinnovata Ironside si preannuncia come un classico dramma – poliziesco, in cui il protagonista è circondato dalla consueta squadra, composta di vari ed assortiti personaggi, interpretati stavolta da Brent Sexton (The Killing), Pablo Schreiber (Weeds, Orange Is The New Black), Spencer Grammer (Greek), Neal Bledsoe (Ugly Betty), Kenneth Choi. Al timone produttivo ci sono i veterani David Semel e John Davis.

Rispetto all’originale, l’azione si sposta da San Francisco a New York, mentre le ragioni dello stato del protagonista (che nell’originale era stato colpito da un cecchino), in questa nuova versione non vengono rivelate fin da subito, lasciandone la narrazione a dei frammenti di flashback che andranno a comporre il quadro generale.

A questo punto, non resta che vedere se l’Ironside del ventunesimo secolo riuscirà a reggere il confronto con l’ingombrante predecessore (la serie originale andò in onda dal 1967 al 1975, per un totale di 199 episodi). Certo, i precedenti non sono confortanti: i recenti tentativi di riproposizione di serie storiche (tra gli altri, si possono i casi di Supercar-Knight Rider, Charlie’s Angels o Visitors – V) sono usciti sostanzialmente sconfitti dal confronto con gli originali.

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