Jon Hamm don draper
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 “Per me sarà molto difficile dire addio al mio personaggio. Ho parlato di questo con Bryan Cranston e Tina Fey: entrambi hanno interpretato personaggi iconici della tv e hanno dovuto dir loro addio. Entrambi mi hanno detto cose del tipo ‘è uno schifo, è durissima’. Presto scoprirò anche io cosa si prova”. Sono le parole malinconiche di Jon Hamm, infinitamente grato al ruolo di Don Draper, protagonista di Mad Men, serie tv dell’AMC di grande successo creata da Matthew Weiner (uno degli autori e produttori de I Soprano). Sarà forse difficile uscire dai panni di un personaggio che ha fatto suo per circa sette anni e che gli ha garantito un successo ben più importante rispetto al grande schermo.

 
 

John Hamm è nato a St. Louis, nel Missouri, ma i primi anni di vita non sono stati i migliori. Dopo il divorzio dei genitori, quando lui aveva solo due anni, andrà a vivere con la madre a Creve Coeur. Un tumore al colon se la porterà via costringendo John, ancora una volta, a trasferirsi, dal padre. Si iscriverà alla John Burroughs School e le sue passioni diventeranno il football, il baseball e il nuoto. Tuttavia a venti anni, con la morte del padre, abbandonerà la University of Texas e tornerà a casa per iscriversi all’Università del Missouri. Fino a questo momento, la passione per la recitazione è stata sempre sottovalutata. Era un semplice passatempo iniziato casualmente e per gioco in prima elementare quando aveva interpretato Winnie the Pooh e poi a sedici anni, come Giuda nel cast di Godspell. La sua formazione da attore proseguirà in età matura e continuerà ad essere legata al teatro. Entrerà nella compagnia teatrale per Sogno di una notte di mezza estate e successivamente in Assassins nel ruolo di Leon Czolgosz. Anche dopo la laurea in letteratura inglese alla Bachelor of Arts, Hamm è ormai consapevole della strada che vuole intraprendere e nel 1995 si convincerà a trasferirsi a Los Angeles, dove conosceva l’attore Paul Rudd.

 

Continuano i ruoli teatrali, ma tarda il successo televisivo. Viene scartato per non avere l’aspetto da teenager e partecipare al teen drama Dawson’s Creek; a breve anche la William Morris Agency decide di non rappresentarlo più. Dopo numerosi tentativi Hamm decide di porre un limite al suo sogno: se entro i trenta anni non avrà successo come attore, abbandonerà la carriera per dedicarsi ad altro. Proprio il triste termine che si era imposto lo sprona a fare meglio, non senza numerosi sacrifici: lavora come cameriere e anche come scenografo per un porno soft-core.

Nel 2000 riesce a entrare, anche se in un ruolo minore, nel cast di Providence la serie tv drammatica della NBC. Nello stesso anno, grazie alla visibilità televisiva, ha l’occasione di lavorare nel film di fantascienza Space Cowboys, diretto da Clint Eastwood con Tommy Lee Jones, Donald Sutherland e James Garner. Si susseguono interpretazioni minori per il grande schermo come nella commedia Kissing Jessica Stein, il film di guerra We Were Soldiers – Fino all’ultimo uomo. Non abbandona la televisione che, in fondo, sarà il trampolino di lancio: interpreta l’ispettore Nate Basso dal 2002 al 2004 nella serie televisiva The Division, poi appare in StregheA proposito di BrianCSI: MiamiNumb3rs The Unit.

Nel 2007 c’è la grande svolta: ottiene la parte per il protagonista di Mad Men. Oltre a lui c’erano circa 80 candidati, eppure ha confessato che, durante i provini, cercava di convincere il creatore Matthew Weiner di essere adatto per la parte, nonostante fosse stato giudicato troppo affascinante. Al debutto della serie è un successo di critica e pubblico. Il contraddittorio Don Draper, brillante pubblicitario, un vero e proprio self-made man degli anni Sessanta, è un ruolo che aderisce immediatamente alle sue capacità recitative. Con il personaggio di finzione condivide il triste passato di essere rimasto orfano e capiamo perché è così difficile disfarsene. Nel 2008 ha vinto il Golden Globe nella categoria miglior attore in una serie televisiva drammatica. Per i due anni successivi riceverà la nomination nella stessa categoria anche nel Screen Actors Guild Award e per l’Emmy.Al cinema non avrà la stessa fortuna anche se comparirà sul grande schermo in Ultimatum alla terra (2008), il remake dell’omonimo film di fantascienza del 1951. Intanto prende parte ad alcune puntate del Saturday Night Live e della serie tv comica 30 Rock, per la quale riceverà un Emmy nella categoria migliore attore ospite in una serie comica o commedia.

jon-hamm-argoIl primo ruolo di protagonista al cinema arriva con il thriller indipendente Stolen – Rapiti (2009, di Anders Anderson), dove interpreta un padre che è ossessionato dal rapimento del figlio, avvenuto anni prima. Dopo un ruolo marginale in The Town (2010) di Ben Affleck, sbarca ancora una volta in una produzione indipendente con Urlo, un film diretto da Rob Epstein e Jeffrey Friedman, che racconta la vita del poeta beat, Allen Ginsberg. Dimostra una grande plasticità recitativa nei ruoli comici ne Le amiche della sposa(2011) e Friends with Kids (2011), ma, allo stesso tempo, non è in grado di spingersi oltre e ottenere ruoli più importanti: ne danno prova anche le parti secondarie in Sucker Punch e The Congress (2013).

Stupisce la sua grande fortuna che ha caratterizzato la sua carriera televisiva, alla quale fa da contraltare l’esigua carriera cinematografica. Ci chiediamo se non si sia ancora affermata una vera identità di attore e abbia bisogno di essere ancora diretto da personalità registiche forti.

Di Fabrizia Gagliardi

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