Fra i sogni più gettonati dai bambini di tutto il mondo c’è sempre stato quello di diventare principe o principessa, poiché la discendenza regale è di per sé sinonimo di potere e successo. Cosa dire dunque quando, inaspettatamente e senza alcun preavviso, ci si trova ad avere nelle proprie vene del puro sangue reale? Questo deve aver pensato fin dalla tenera età il bel Christopher Harington, meglio conosciuto dai sui fans come “Kit”, giovane e promettente attore britannico, figlio della quattordicesima baronessa di Harington e discendente nientemeno che di Carlo II d’Inghilterra.
Un pedigree di tutto rispetto per una precoce stella della settima arte, che dopo una laurea in recitazione alla celebre Central School of Speech and Drama, decise in un primo momento per tutt’altro futuro, optando per diventare reporter di guerra.
Ma si sa come il talento celato faccia presto ad emergere, tanto che il giovane e promettente Kit, ancora durante il periodo scolastico, riesce ad ottenere la parte del protagonista Albert in una trasposizione teatrale (ed in seguito anche televisiva) del celebre romanzo War Horse di Michael Morpurgo ad opera del Royal National Theatre di Londra, partecipando di fatto al grande successo dell’operazione in seguito alla vittoria di ben due Oliver Awards.
Ormai passato agli onori della ribalta e avendo fatto ammirare il suo indiscutibile talento attoriale, Kit vive una breve ed intensa esperienza teatrale nella grottesca commedia dai toni dark intitolata Posh che narra delle vicissitudini scolastiche di un gruppo di giovani alle scuole superiori. Ma è nel 2011 che la fama lo travolge come uno tzunami in piena, grazie alla parte di Jon Snow (detto il Bastardo) nelle celebre saga televisiva targata HBO de Il trono di Spade (2011-2013), tratta dalla serie di romanzi fantasy Cronache del ghiaccio e del fuoco di George R.R.Martin.
Apparso per la prima volta nell’episodio L’inverno sta arrivando e grazie al suo fascino, alla sua fotogenia e al suo estro, Kit dà vita ad un personaggio memorabile e crepuscolare, le cui origini appaiono avvolte da un alone di mistero che non accenna a dissiparsi durante i numerosi accadimenti della saga, grazie anche alla complessa genealogia che lo caratterizza e alla ormai simbiotica compagnia del meta-lupo albino di nome Spettro.
Le suggestive ambientazioni dell’Islanda e dell’Irlanda ben si sposano con l’ambientazione immaginifica del racconto, per il quale Kit ha dovuto sottoporsi a pesantissime sedute di allenamento per imparare a combattere con la spada. Grazie a questo preziosissimo ruolo, il giovane attore viene consacrato all’attenzione mondiale, e sebbene la sua carriera sia solo agli inizi, può già vantare alcune apparizioni cinematografiche degne di nota, come nella terza pellicola della saga horror Silent Hill: Revelation 3D (2012) di Michael Bassett (opera non eccelsa ma di sicuro impatto commerciale), senza poi dimenticare le nuove affiliazioni action-fantasy nella recente pellicola a sfondo epico Pompei (2013) di Paul W.S.Anderson, in cui interpreta magistralmente il ruolo di Milo, e il travagliato ed imminente Seventh Son di Sergei Bodrov, adattamento del romanzo dark La maledizione del mago di Jospeh Delaney, inizialmente destinato ad una distribuzione per il 2013 ma la cui uscita è stata posticipata al 2015.
Prossimamente inoltre lo potremo ammirare nel nuovo thriller psicologico Greenland Time di Catherine Linstrum e nello spionistico Pooks: The Greater Good di Bharat Nalluri. Nel frattempo la gavetta del giovane Kit prosegue alla grande, anche grazie ad una divertente esperienza da doppiatore per Dragon Trainer 2 (2014) di Dean DeBlois, in cui dà la voce al cattivo Eret, oltre che al suo primo vero riconoscimento internazionale nel 2013 con il prestigioso Young Hollywood Awards, vero e proprio Oscar dei giovani talenti.
Un giovane dalle intenzioni molto chiare e dal futuro veramente promettente, che proprio in questi ultimi quattro anni ha consolidato e cementato in maniera alquanto sostanziosa la propria immagine di precoce astro nascente, anche grazie ad una spontaneità ed una simpatia che lo hanno fatto ben presto entrare nei cuori e nelle menti dei fans, plasmandolo come un ragazzo acqua e sapone capace di adattarsi a qualunque involucro e prestazione. A questo punto non resta che aspettare che il fiore sbocci rigoglioso, augurandoci di cuore che il futuro del buon Kit Harington sia solido e rigoglioso come una quercia.