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Siamo in un periodo storico difficilmente identificabile, ma si potrebbe parlare molto approssimativamente di Preistoria. Una donna incinta esce dalla sua caverna, di notte, per bere, poi un violento terremoto causa la rottura di grossi massi dalla parete rocciosa alle sue spalle e la bocca della grotta dove dorme il suo “branco” resta bloccata. La donna partorisce, ma poi in seguito a una ferita infetta muore, lasciando il suo bambino alle cure di un’anonima salvatrice, che lo prende con sè.

 
 

Siamo nel presente, a Miracle, una cittadina dove, nel giorno del Rapimento, nessuno è sparito. La cittadina diventa quinid meta di pellegrinaggio per tutti coloro che sono stati colpiti da una perdita e che vorrebbero trovare sicurezza e conforto, magari protezione in un sorso dell’acqua sorgiva della riserva, venduta in piccole fiale come souvenir. La città accoglie persone e vandanti e tra questi ci sono anche il Reverendo Matt Jamison (Christopher Eccleston), con sua moglie, e Kevin (Justin Theroux) con Nora (Carrie Coon), la figlia Jill (Margaret Qualley) e la piccola trovatella comparsa alla fine della prima stagione. Ma i volti noti con cui abbiamo sofferta nella prima stagione compaiono solo a episodio inoltrato, perché prima ci viene mostrata la cittadina, gli abitanti, soprattutto i Murphy, quella che sembra essere una famiglia modello di Miracle, ma che, è chiaro, nasconde più di uno scheletro nell’armadio.

Leftovers 2x01 2Un secondo terremoto, a chiusura di episodio, ci riporta con i piedi per terra e ci fa di nuovo scoprire il significato della perdita, della scomparsa. Comincia qui Leftovers 2.

L’episodio di Leftovers 2×01 si intitola Axis Mundi, ovvero l’Asse del mondo che secondo la storia delle religioni collega il Cielo, la Terra e gli Inferi ed è chiaro solo a fine puntata il significato di un tale nome, di un tale riferimento.

La seconda stagione della serie HBO ideata da Damon Lindelof sul romando di Tom Perrotta conferma le premesse di toni più leggeri, a partire già dalla sigla d’inizio, ma mantiene tutti gli altri connotati della prima stagione: stranezze, momenti d’imbarazzo, personaggi oscuri e complessi, misteri da svelare e una generale sensazione, daparte dello spettatore, di completo smarrimento.

Le relazioni interpersonali che si instaurano nella season premiere fanno pensare a della polvere da sparo cosparsa nelle vicinanze di un falò scoppiettante. Qualcosa, molto presto, esploderà, e possiamo scommetterci che Kevin Garvey, anche dopo aver abbandonato la sua divisa da poliziotto, finirà nel bel mezzo delle fiamme.

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