The Newsroom 1X08 – recensione

    L’ottava puntata di The Newsroom è la prima parte di The Blackout:Tragedy Porn e si occupa di “tirare le somme” in fattori di auditel e share a News Night. La puntata inizia con Will che accetta, dopo un anno, il reportage sul nuovo lavoro che sta compiendo nel campo dell’informazione e richiede che il giornalista incaricato sia Brian, l’uomo con cui Mackenzie ha tradito Will. Perché ha scelto lui? Secondo lo psicologo dell’anchorman è l’ennesima dimostrazione involontaria di tortura per Mackenzie. Ma anche perché Reese Lasing è una minaccia per la nuova direzione, infatti, forte dei deludenti sondaggi può imporre il cambio delle news. Egli dimostrerà come lo show sia basato su notizie troppo intellettuali e che non coinvolgono l’opinione pubblica, quindi Mackenzie è costretta ad assecondare le direttive del figlio di Leona altrimenti Will rischia il licenziamento.
    Il malumore e il malcontento dilagano per tutta la redazione poiché vengono cancellate alcune notizie che avrebbero meritato il giusto spazio, tra cui i dibattiti politici oppure l’innalzamento del tetto economico che Sloan chiede di approfondire durante lo show ma che Mackenzie non può accettare per via del poco tempo che le rimane a disposizione. Parallelamente Charlie incontra la voce misteriosa, il suo nome è Solomon Hancock e lavora al NSA, durante il breve incontro gli mostra le deposizioni e la tecnologia che sta usando Reese per controllare i loro computer e telefonini usando la stessa strategia di Wikileaks.

    Puntata coinvolgente in alcuni punti poiché la regista, Lesli Linka Glatter, cura molto gli approfondimenti sia economici ma anche di omicidio come il caso di Casey Anthony, Don analizzerà il montaggio televisivo come strumento per condizionare l’opinione pubblica. Ma ciò che spicca in questa puntata sono gli attori, molto più appassionati del solito, come per esempio la completa dedizione di Maggie nel curare i dibattiti e l’umore lunatico di Mackenzie costantemente combattuta tra ciò che vorrebbe e ciò che vuole sia nel lavoro che in amore.

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    Stefania Buccinnà
    Sono un appassionata di Cinema e Serie televisive americane, motivo per cui mi sono iscritta all'università e mi sono laureata in Saperi e Tecniche dello Spettacolo Digitale presso l'università La Sapienza in Roma dove ho conseguito anche un Master di Primo Livello in Montaggio Video e Audio. Amo costruire strutture per immagini e scrivo per piacere, pensando che le due cose sono molto simili ma con grammatiche diverse. In fondo per me, scrivere una frase è come mettere insieme una scena.