Once Upon a Time 3×13: recensione dell’episodio

Dopo il grande ritorno della scorsa settimana, questo episodio di Once Upon a Time 3×13 ci viene data la possibilità di conoscere meglio il nuovo nemico degli abitanti di Storybrook, la Malvagia Strega dell’Ovest. Come sempre i vari flashback ci riportano all’anno prima, quando i nostri protagonisti facevano ritorno nella Foresta Incantata, e ci mostrano cosa è successo all’arrivo di questi al castello della Regina.

Avendo tutti, meno che Hook (Colin O’Donoghue), perso i ricordi di cosa sia successo in quest’ultimo anno, il parallelismo con quello che succede nel presente è netto. Vediamo infatti Emma e gli altri che cercano di scoprire chi abbia lanciato la maledizione e riportato tutti a Storybrook. Proprio come un anno prima era successo nella Foresta Incantata, cercando di scoprire chi si fosse impossessato del castello. Ovviamente, una volta scoperto che si tratta della Malvagia Strega dell’Ovest (Rebecca Mader), l’unica in grado di affrontare un tale nemico è Regina.

L’episodio infatti si concentra su di lei, su come abbia processato il dolore per la perdita di Henry (Jared S. Gilmore) e come questo l’abbia spinta a cercare qualcosa per cui valesse la pena lottare. Il personaggio della Regina Cattiva è sempre stato molto affascinante e Lana Parrilla nell’interpretarla fa davvero un buon lavoro. Sappiamo che gli autori cercano di rendere i personaggi più umani possibile, quindi anche se parliamo di Biancaneve (Ginnifer Goodwin) e del Principe Azzurro (Josh Dallas) non necessariamente si tratta di qualcuno che non commette errori. In questo episodio Emma (Jennifer Morrison) e Regina lavorano insieme per capire con quale nemico hanno a che fare, e dal rapporto tra loro si vede quanto lo show si sia evoluto dalla prima stagione. Inoltre, l’autoironia e l’umorismo che contraddistingue un po’ tutti i personaggi è un ottimo espediente per catturare lo spettatore, interiorizzandolo fino a pronunciare battute che magari ognuno di noi stava pensando.

Si tratta di personaggi delle fiabe, quindi generalmente amati da tutti, ma il gioco di Once Upon a Time sta proprio nel non dare mai per scontata nessuna battuta, azione o reazione. Il mash-up che sta alla base di tutto, permette di giocare con le storie, i mondi (vedi l’esistenza di Oz), e i tempi. Questi continui flashback tra passato e presente che lasciano l’incertezza e allo stesso tempo ci indicano la strada da seguire per arrivare al centro della narrazione. Ma non solo. Il fatto che il personaggio di Hook sia ancor più enigmatico del solito e che quasi sicuramente nasconde qualcosa, lascia spazio comunque a un’altra possibile linea narrativa che quindi esula dal contesto dell’anno “perduto” che si sta cercando di recuperare. Proprio per l’intelligenza e la consapevolezza con cui lo show è costruito, merita sicuramente l’attenzione che sta ricevendo.

Once Upon a Time 3 (C’era una Volta 3) è la terza stagione della serie ideata da Edward Kitsis e Adam Horowitz per il network americano della ABC.