Girare in tondo e prendere tempo, allungare la narrazione alternando pochi momenti pregnanti a un non indifferente numero di pause e riempitivi, il tutto per caricare il più possibile le attese verso un finale che promette di far assaggiare ai personaggi lacrime e crudeltà mai viste: Outlander continua a prendersi il suo tempo con un altro episodio di pausa, intitolato The Search, stavolta meno funzionale del solito nell’intrattenere e tenere viva l’attenzione del suo pubblico, ma non per questo privo di alcuni momenti interessanti.
Dopo aver saputo della cattura di Jamie da parte delle Giubbe Rosse, Claire decide di partire immediatamente con Jenny per andare a cercare il marito nel disperato tentativo di riuscire a riportarlo a casa sano e salvo: data la sua scarsa conoscenza della zona e l’ancora poca familiarità coi modi scozzesi, la presenza di Jenny è assolutamente necessaria.
Messe alle strette da situazioni estreme, le due donne hanno in effetti grosse difficoltà a conciliare le rispettive differenze caratteriali e “temporali”, ma nonostante tutto l’amore per Jamie e per la famiglia ritrovata e costruita che le due condividono e proteggono con pari passione e fiducia consente loro di raggiungere un punto di incontro inattaccabile. Con la piccola Maggie appena nata e un marito convalescente, Jenny non può però stare lontana da Lallybroch troppo a lungo: sarà Murtagh, fedele braccio del clan McKenzie provvidenzialmente mandato in cerca delle due donne, ad offrire il suo aiuto.
La ricerca si conclude traghettandoci verso un episodio, Wenthworth Prison, che promette finalmente di prendere il largo: dopo tanto indugiare, c’è davvero bisogno di passare all’azione.
Voto:3/5 stelle