La Macchina ha indicato un nuovo numero: un ex soldato, Joey Durban, tornato sano e salvo dall’Afghanistan, che adesso lavora come portiere in un elegante palazzo di New York. Come al solito, Reese gli clona il cellulare, intercetta i messaggi, lo pedina. Normale amministrazione. Solo che il giovane, dopo una passeggiata per la città, rapina una banca con dei complici incappucciati.
Reese non lo ha mollato un attimo e si ritrova faccia a terra insieme ai clienti impauriti. Le telecamere lo riprendono, ma lui sta ben attento a non esporre troppo il volto. Un flashback ci riporta al 2006: John si imbatte per caso nella bionda Jessica, che non si aspettava che fosse già tornato dalla sua ultima missione. Le loro parole lasciano intendere che fra i due ci sia stato qualcosa…
Di nuovo il presente. Finch e Reese identificano il gruppo di ex militari cui appartiene Durban e decidono di infiltrarsi: John dovrà mettersi in contatto col leader per poi entrare nel gruppo delle rapine. Intanto la detective Carter viene coinvolta nelle indagini sul colpo alla banca, dove sono state rilevate le impronte del suo “misterioso uomo delle forze speciali”. Che faccia parte della banda? In un certo senso, è proprio quello che si augura Reese. Anche se in un primo momento il quartetto di soldati è piuttosto diffidente, presto il nostro eroe si guadagna un posto nella squadra e resta quindi in attesa della prima “chiamata”. Esaminando i filmati delle telecamere, la Carter riesce ad individuare un dettaglio: anche se sono state camuffate, le radiotrasmittenti dei rapinatori sono apparecchiature militari. Il suo uomo si inserirebbe perfettamente nel quadro complessivo, ma lei non ne sembra troppo convinta.
Un altro flashback. Ancora il 2006. La conversazione fra John e Jessica prosegue: la donna porta un anello di fidanzamento che Reese non può non notare. Lei si giustifica subito, dicendogli di averlo aspettato comunque, anche se lui non glielo aveva chiesto. Ma poi John è sparito nel nulla… La chiamata tanto attesa ci riporta ad oggi. Finalmente Reese partecipa al suo primo colpo con gli ex militari: una bisca clandestina. Se la cavano per un pelo, grazie all’aiuto di Finch, che comunica costantemente con John via auricolare. Quando la polizia fa irruzione sul posto, i malviventi sono ormai spariti. La banda si prepara ad un’altra azione e, tramite intercettazioni, Finch e Reese scoprono che il nuovo colpo in realtà è una trappola. Qualcuno vuole liberarsi della squadra. John, sempre più in confidenza con Durban, cerca di convincerlo ad abbandonare tutto e andarsene. A lui non servono quei soldi, e poi non è una cattiva persona. Ma il giovane rifiuta. Prima di assaltare il deposito giudiziario come stabilito, Reese è costretto a lasciare il suo auricolare. Per la prima volta non ha modo di contattare Finch. Al miliardario non resta che trovare una scusa e presentarsi sul posto.
Lì riesce ad avvertire Reese di un pericolo ben più serio: la squadra verrà eliminata fisicamente, lui compreso. Appena in tempo! Dal deposito giudiziario è stato rubato il fascicolo con le prove del caso “ELIAS M.”. Si prospettano ulteriori indagini. Servendosi di una delle radio dell’esercito, la Carter intanto ha contattato Reese: non sa ancora che pensare, ma vuole metterlo in guardia. John non batte ciglio: è pronto a correre i suoi rischi. Cosa che non è riuscito a fare nel 2006: Jessica gli dice di esser pronta a mollare tutto e aspettarlo ancora, se solo lui glielo chiedesse. Ma forse John non è abbastanza coraggioso… Con le lacrime agli occhi, trova la forza di dirle “ti prego, aspettami” quando la donna è ormai lontana.