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Pensate sia difficile occuparsi di un ‘numero’? Figuriamoci due! Ma il lavoro è lavoro e mentre Reese segue il caso Moretti – il famigerato padre del famigerato Elias – Finch annuncia che la Macchina ha segnalato un’altra persona, anche se il numero di previdenza sociale sembra essere stato assegnato solo un paio di mesi prima, fatto alquanto strano.

 
 

L’arcano è presto risolto: Finch, infatti, scopre che si tratta di Leyla, una bimba di appena 6 mesi abbandonata nell’ospedale dove era stata trattenuta per una bronchite. Chi può volerla morta? Sicuramente quei tipi loschi che chiedono all’infermiera di consegnargli Leyla per trasferirla altrove non lasciano ben sperare, e a Finch non resta che rapire la piccola prima di loro. Nel frattempo John e la Carter sono stati impegnati con Moretti: lo hanno aspettato all’uscita della prigione, dove la detective ha offerto al vecchio boss la protezione della polizia in cambio di informazioni su Elias, che di certo non nutre sentimenti troppo affettuosi nei confronti di suo padre, mandante dell’omicidio della madre. Moretti ha rifiutato, ma i nostri non si sono arresi e lo hanno seguito, arrivando poi a sventare un agguato in cui è morta tutta la scorta. Una volta condotto Moretti al sicuro, Reese torna da Finch, che sembra cavarsela alla grande con Leyla, tra pannolini e biberon. Ora tocca a John imparare le basi per poter dare il cambio a Finch.

Bisogna velocizzare le ricerche e informare la Carter, che non si capacita del rapimento della bimba, ma offre il suo aiuto per indagare con loro. Si scopre, quindi, che la piccola al momento del ricovero aveva un braccialetto con due iniziali, quelle di un’impiegata in una ditta di costruzioni morta 4 giorni prima in un incendio a casa sua. Un incidente. Ulteriori ricerche, però, hanno rivelato che i donatori più generosi dell’ospedale sono i Petrosian, costruttori edili proprietari dell’azienda in cui lavorava la madre di Leyla. Il padre della bimba deve essere uno dei Petrosian: non il giovane erede, perché è gay. Intanto la Carter ha fatto un sopralluogo nell’appartamento della defunta, rilevando che l’incendio è stato di origine dolosa e che è stato appiccato quando la ragazza era ormai svenuta in seguito a un colpo alla testa. Un omicidio in piena regola. Ma non è stato il signor Petrosian a farla uccidere, bensì la moglie, esasperata al punto da assoldare una banda di criminali perché rapissero la piccola e la facessero sparire. E ci riescono, nonostante le precauzioni di Reese e Finch. John non si dà pace e, dopo aver ‘consultato’ tutte le sue conoscenze, decide di ricorrere all’ultima spiaggia: Elias. In fondo Reese gli ha salvato la vita e il boss non può non sapere. Gli dà, quindi, le informazioni che cerca, ma proprio quando John ha liberato Leyla dai  rapitori, ecco che Elias si ripresenta coi suoi e lo ricatta: o John gli dirà dove è nascosto suo padre, Moretti, oppure lascerà lui e la piccola a congelare dentro un camion frigorifero.

Reese rifiuta, ma quando la temperatura comincia a farsi insopportabile cede. Finch è giunto in suo soccorso e John fa appena in tempo ad avvertire la Carter che la copertura di Moretti è saltata, ma quando arrivano al rifugio il poliziotto di guardia è a terra e il vecchio è sparito. Reese confessa alla Carter di aver dato lui le coordinate a Elias. La detective è sconvolta. Perché John non si è rivolto alla polizia? Perché ha chiesto aiuto a Elias e non a lei? Così ha messo in pericolo le loro vite, prima fra tutte quella del collega ferito. Lei non può continuare a collaborare con loro. Non dopo quello che è appena successo.

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Giuditta Martelli
Giovane, carina e disoccupata (sta a voi trovare l'intruso). E' la prova vivente che conoscere a memoria Dirty Dancing non esclude conoscere a memoria Kill Bill, tutti e due i Volumi. Tanto che sulla vendetta di Tarantino ci ha scritto la tesi (110 e lode). Alla laurea in Scienze della Comunicazione seguono due master in traduzione per il cinema. Lettrice appassionata e spettatrice incallita: toglietele tutto ma non il cinematografo. E le serie tv. Fra le esperienze lavorative, 6 anni da assistente alla regia in fiction e serie per la televisione (avete presente la Guzzantina in Boris?). Sul set ha imparato che seguire gli attori è come fare la babysitter. Ma se le capita fra le mani Ryan Gosling...