Ray si ritrova a risolvere più situazioni contemporaneamente e a complicargli la vita ci pensa un emotivamente instabile Ezra (Elliott Gould) che investe un uomo con la macchina e inseguito si mette a ricordare tempi passati con Mickey (Jon Voight). Quest’ultimo continua a raccogliere informazioni per il federale Van Miller (Frank Whaley), che viene facilmente rintracciato da Avi (Steven Bauer) ed informa Ray su quello che sta succedendo. Nel mentre Lena (Katherine Moennig) deve tenere a bada l’amante di Ray, Ashley (Ambyr Childers) e Abby (Paula Malcomson), disposta a conoscere meglio la seconda vita di suo marito.
La sceneggiatura della quinta puntata di Ray Donovan scritta da Sean Conway si discosta un po’ dalla puntata precedente poiché viene introdotta molta più azione narrativa con notevoli conseguenze nella vita di Ray; il finale con la domanda di Abby “chi sei tu?” trova la sua conclusione ideale ma lascia perplessi su alcune vicende parallele alla vita di quest’ultimo.
L’intera puntata vede un Ray (Liev Schreiber) completamente surclassato da situazioni potenzialmente pericolose che aumentano i tormenti che lo portano ad allontanarsi dalle sue intenzioni come il voler essere un buon padre,come si vede nella telefonata con Connor (Devon Bagby) o cercare di essere un buon marito evitando, con scarsi risultati, altri tradimenti e bugie.
Il punto focale della puntata è la fatica con cui Ray riesce a bilanciare queste ferite e il lavoro sporco che porta a termine. L’episodio rimarca i dubbi già precedentemente visti, e che portano i personaggi a misurarsi l’un l’altro. Le molte situazioni misteriose costringono lo spettatore ad essere avido di risposte su domande quali, Cosa ha fatto Mickey per finire indebitato? Che cosa ha fatto Mickey per rendere Ray pieno d’odio nei suoi riguardi? Perché solo ora Abby indaga su Ray? Perché Ray è ossessionato dalla morte della sorella?
Tutti questi interrogativi vengono frenati dalle altre storie familiari che hanno perso la loro linfa, Bunchy (Dash Mihok) è fortemente traumatizzato e cerca disperatamente di recuperare la sua infanzia, ma a parte alcuni secondi durante le prime puntate, niente è stato più approfondito al riguardo e nulla sembra poter aggiungere il suo personaggio. Terry (Eddie Marsan) è immerso nella storia d’amore con Frances (Brooke Smith) e la scoperta di avere un altro uomo lo ha scosso più del dovuto, rendendo così poco chiaro il “se e cosa” farebbe per i suoi fratelli o suo padre.
The Golem, stabilisce le basi convincenti dello show, di come il passato e il presente dei personaggi si scontrano inevitabilmente nel loro futuro, ed ha sottolineato come la costruzione e ritmo della serie perde di vitalità e forza nel momento in cui ci sono altre storie che si muovono verso l’esterno delle mura domestiche, facendo risultare la puntata macchinosa in alcuni punti e sfuggente in altri.