Pirateria, Iva, Assistenza, Offerta si qualità: il digitale discusso oggi al Festival.
“Lanciamo un appello al Governo affinché la strada verso il digitale e l’attenzione ai suoi contenuti, venga percorsa insieme, per costruire in maniera unita dei nuovi modelli di business per il futuro” così Marco Polillo, Presidente Confindustria Cultura Italia, è intervenuto oggi in un dibattito tenutosi nel corso del RomaFictionFest su “L’Agenda Digitale per lo sviluppo dei contenuti culturali”. “Decidete pure voi politici – ha proseguito Polillo -, ma ascoltateci, siamo degli interlocutori preparati”. All’incontro, presentato da Fabiano Fabiani (Presidente APT – Associazione Produttori Televisivi), hanno preso parte Alessandro Laterza (Vice Presidente Confindustria), Mario Fontana (Responsabile Bizspark Italia – Microsoft), Paolo D’Andrea (Responsabile servizi innovativi Telecom Italia), Riccardo Tozzi (Presidente Anica), Enzo Mazza (Presidente FIMI), Stefano Parisi (Presidente Confindustria Digitale), Piero Gaffuri (Amministratore Delegato RaiNet), Roberto Sommella, nel ruolo di moderatore (Condirettore MF). Tutti d’accordo nel chiedere al Governo più attenzione verso uno dei settori di maggiore sviluppo, anche culturale. Presenti all’incontro anche i parlamentari Paolo Peluffo (Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri), e Debora Bergamini (Segretario della Delegazione Italiana al Consiglio d’Europa), al lavoro proprio per una legge sull’Agenda Digitale”.
Il convegno si è concentrato sulla visione che l’industria italiana, oltre ad essere un fondamentale settore economico del nostro paese, rappresenta nei suoi vari segmenti, eccellenze a livello mondiale. Il cinema, la musica, i libri, le produzione televisive, le varie forme di spettacolo dal vivo hanno costituito per anni il modo di diffondere l’immagine dell’Italia in giro per il mondo e la rete è un formidabile strumento per facilitare la distribuzione e la fruizione di tali contenuti. Ne consegue l’importanza dei contenuti culturali: uno dei cardini attorno a cui far ruotare il dibattito della cosiddetta “Agenda Digitale Italiana”.
“L’agenda Digitale è uno degli assi portanti per un uso intelligente della tecnologia – ha affermato Laterza –Non dobbiamo guardare con sospetto al cambiamento che equivale a sviluppo”. L’intervento di Laterza ha poi toccato uno dei nodi caldi del settore: l’IVA:“E’ assurdo che per un libro letto su e-book, ci sia un’IVA del 21 per cento, mentre per uno cartaceo questa sia solo del 4 per cento – ha proseguito – Dobbiamo lottare affinchè i prodotti culturali che circolano online siamo regolati allo stesso modo degli altri. Dobbiamo necessariamente equipararci agli standard Europei.
Sull’importanza delle start-up, invece, si è concentrato Mario Fontana “Stanno rapidamente diventando – ha affermato – una risorsa sempre più importante per il settore informatico, e da qualche tempo anche le grandi aziende sembrano averlo compreso”. Il Responsabile Bizspark Italia – Microsoft, ha presentato un programma innovativo soprattutto dalla parte dei giovani con il “progetto BizSpark”, il programma di Microsoft che prevede, con durata triennale, una rete di sostegno alle start-up con dotazioni tecnologiche, servizi di consulenza, la costruzione di un network con investitori e stakeholders e un sistema di assistenza. Chi entra a far parte di BizSpark riceve versioni complete degli strumenti Microsoft per le aziende, oltre alle licenze di produzione di prodotti server senza costi iniziali. Il vantaggio principale consiste sicuramente nella possibilità di entrare a far parte di una rete globale, e di poter dialogare, oltre che con potenziali investitori, anche con le altre aziende coinvolte nel progetto: una rete di 2.300 partner, tra investitori e finanziatori, che vede anche la presenza di enti pubblici, istituzioni accademiche e incubatori.
Paolo D’Andrea, ha parlato delle potenzialità che hanno oggi le app hanno nel diffondere la nostra cultura. “Telecom ha capito che la distribuzione di contenuti digitali genera valore”” E’ importante creare dei modelli di business flessibili – ha affermato – Noi ad esempio offriamo, con accordi fatti con FIMI, lo streaming dei brani con diverse modalità di abbonamento, andando incontro soprattutto ai giovani che, allettati dall’offerta, hanno poi utilizzato anche app differenti”.
L’argomento molto sentito a livello digitale della pirateria, è stato toccato da Riccardo Tozzi “Bisogna trasformare il mercato nero in mercato legale – ha affermato – dobbiamo fermare la fase di crescita selvaggia di internet, per passare a quella regolata e matura in cui la fruizione di contenuti digitali sia controllata”.
Enzo Mazza “Il mercato digitale ha passato diverse fasi, quella del download, quella dello streaming ed ora è in quella di passaggio dal possesso all’acceso”, ha affermato. “Oggi sempre più utenti ascoltano e guardano più che effettuare l’acquisto. E’ necessaria una sinergia tra imprese che creano tecnologia e imprese di contenuti, e questo il governo dovrebbe capirlo, soprattutto uno tecnico come il nostro”.
“Prima del tema politico, però, dobbiamo considerare il tema tecnologico – ha affermato Stefano Parisi – Oggi è tracciabile tutto quelle che succede sulla rete ed i comportamenti illegali vengono immediatamente individuati. Il problema è che l’intervento delle autorità è lentissimo” “Oggi – ha aggiunto ci vuole pochissimo a modificare un sito o un dominio”. L’intervento di Parisi ha poi toccato un altro tema fondamentale: la scarsa offerta legale. Se da un lato, infatti, la pirateria offre la gratuità, dall’altro ha anche il vantaggio della velocità. I film ormai sono in rete prima ancora della loro uscita in sala, “mentre devono passare ben 3 mesi prima di poterli vedere online legalmente. E’ fondamentale aggiornare le library”. Piero Gaffuri ha invece individuato alcuni punti cardine per incentivare l’uso del digitale “Ci devono essere contenuti innovativi e a basso costo; bisogna spingere verso una forma “pay no pay”, offrendo anche contenuti gratuiti, dato che il fruitore di internet è poco disposto al pagamento; sviluppare prodotti finalizzati alle diverse piattaforme; consentire un’ampia fruibilità e capire come orientare la diffusione di contenuti di qualità”.
Spronato il Governo più volte nel corso del dibattito ad avere maggiore attenzione nei confronti dei contenuti del digitale, piuttosto che solo al lato tecnologico. Debora Bergamini ha assicurato che “L’attenzione certamente c’è, stiamo lavorando verso due punti fondamentali: la trasparenza e la sburocratizzazione, per consentire un accesso più semplice e diretto alla PA, attaverso proprio l’Agenda Digitale””. “In più sottolineo con orgoglio – ha proseguito – che l’Italia è il primo paese al mondo ad avere una Commissione di Inchiesta sulla Pirateria, che ha lo scopo di monitorare le azioni illegali i cui dati saranno distribuiti poi a tutti gli altri paesi”. “Detto questo – ha proseguito – è vero che un certo divario tra l’attenzione che abbiamo verso la tecnologia forse in questa fase è maggiore rispetto a quella sui contenuti, ma il motivo è che in Parlamento la Commissione Trasporti, che si sta occupando della legge sull’Agenda Digitale, è diversa dalla Commissione Cultura”. “Il mio auspicio è che si uniscano presto le forze”.
“Sicuramente la digitalizzazione ha bisogno di attenzione e siamo convinti che sia un ambiente favorevole per accrescere la lettura” ha affermato Paolo Peluffo. “Che ci sia un’emergenza culturale è evidente a tutti, il 50% degli italiani legge meno di un libro al mese – ha proseguito – Ci terrei che fosse quotidianamente monitorata anche la lettura online”. “Però noi stiamo lavorando su diversi fronti per ampliare l’offerta, migliorare la tutela al diritto d’autore, incrementare l’assistenza alle persone meno giovani per un uso corretto della tecnologia”. E all’appello lanciato da Marco Polillo, ha affermato “L’ascolto c’è ma è difficile operare su un treno in corsa”.