-- (Photo by: Michael Parmelee/NBC)
- Pubblicità -

State of Affairs - Season PilotHa debuttato lunedì 17 novembre State of Affairs, la nuova serie tv statunitense della NBC ideata da Joe Carnahan e con protagonista Katherine Heigl. La serie ruota intorno alle vicende di Charleston Tucker (Katherine Heigl), per gli amici Charlie, un’analista della CIA che ha perso il fidanzato Aaron (Mark Tallman) durante un attacco a Kabul. Un anno dopo, in occasione della commemorazione di Aaron, Charlie ha la possibilità di catturare Fatah (Farshad Farahat), il terrorista responsabile dell’attentato al convoglio, ma deve decidere se rischiare o meno l’operazione, mettendo in pericolo anche la vita di un medico americano, fatto prigioniero. Indecisa sul da farsi, tiene all’oscuro la Presidente degli Stati Uniti d’America, Constance Payton (Alfre Woodard), madre di Aaron, anche perché inizia a ricevere SMS minatori sulla notte dell’attentato. Cosa si nasconderà dietro?

 
 

State of Affairs - Season PilotState of Affairs segna il ritorno in televisione di Katherine Heigl dopo l’abbandono della Izzie di Grey’s Anatomy, ritorno che la rimette in gioco con un personaggio completamente diverso dal precedente. Dopo la messa in onda dell’episodio pilota le aspettative vengono in parte deluse in quanto ci troviamo di fronte all’ennesima serie politica che è un misto tra Scandal, Homeland e The Blacklist. Se la Heigl ricorda un po’ troppo una Carrie Mathison (Claire Danes) in versione più “tirata”, la Presidente Payton, all’interno del suo studio ovale, non può non far pensare alla Olivia Pope (Kerry Kashington) di Scandal. Detto questo, però, State of Affairs inizia la sua avventura sulla NBC con un ritmo incalzante e una trama avvincente, alimentata soprattutto dai dubbi che si insinuano sulla morte di Aaron (Mark Tallman) e dai messaggi che la Tucker riceve: chi li manda?

Di sicuro qualcosa in Afghanistan è andato storto e sono in pochi a conoscere i fatti come realmente sono accaduti. Se questo basterà a tenere alta la tensione e a fare di State of Affairs una serie di successo non è ancora possibile prevederlo, ma di sicuro deve trovare un modo perscrollarsi di dosso la vaga somiglianza con Homeland e Scandal. Per il momento rimane, almeno, il beneficio del dubbio. Appuntamento, quindi, alla prossima settimana per vedere se la serie inizia a decollare da sola.

- Pubblicità -