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L’episodio di questa settimana, Old Friends, riprende dove eravamo rimasti, riportandoci di nuovo dentro un’autovettura, in cui un lucido e spietato Tate (Eric Lange) spiega a un terrorizzato Gus (Carlos Pratts) il motivo del suo rapimento e di ciò che lo aspetta. Intanto, Sonya (Diane Kruger) ricoverata in ospedale per ferite abbastanza serie, rifiuta l’intervento chirurgico e si unisce alla squadra di ricerche per ritrovare Gus. Mentre Ruiz (Demiàn Bichir) e Cross setacciano tutte le piste che riconducono alla vita passata dell’ex-agente FBI, da una parte vediamo Frye (Matthew Lillard) che confessa alla collega Perez (Emily Rios) perché Tate l’aveva scelto come tramite e dall’altra Gus che è intrappolato senza via di fuga e con i minuti contati. Giunti alla seconda abitazione di Tate, Cross e Ruiz ricevono una telefonata dal killer, che chiede a Marco d’incontrarsi per parlare. Arrivato sul luogo dell’incontro, d’istinto Marco prova a strangolare Tate, ma torna quasi subito in sé e lo lascia vivere, notando che nella sua auto c’è il giornalista Frye privo di sensi, forse morto. Prima che l’episodio finisca, Tate costringe Marco a gettare via il suo cellulare e poi lo fa salire in auto con lui ma senza toglierli la pistola. I due vecchi amici si allontanano diretti chissà dove. Nel frattempo, Charlotte Millwritght (Annabeth Gish) lascia amareggiata la lettura del testamento del suo defunto marito, da cui ha ereditato ‘solo’ il ranch. Accecata dalla paura di tornare a essere nessuno, uccide davanti a Ray (Brian Van Holt) il suo vecchio amico Tim/Don Swayze (True Blood), informatore per l’ATF, che avrebbe potuto incastrarli per traffico d’armi.

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Visti i minuti finali di The Beetle ci aspettavamo un episodio un po’ più ricco di suspense e azione. A questo punto, invece, gli sceneggiatori vogliono forse tenere il pubblico sulle spine per il gran finale. La pista che porta i due detective alla casa dello zio di Tate e le scene che precedono la punizione scelta per Gus sono descritte fin troppo razionalmente; nonostante l’intensità dei dialoghi delle varie coppie d’attori nessun’ansia ci pervade e sopraggiunge un indesiderato distaccamento tra noi e la storia . Lo stupore fa capolino nelle scene di autoriflessione e pentimento dell’alcolizzato giornalista e in quelle di disarmante istinto omicida dell’avida vedova. Tuttavia, entrambi i casi sembrano un tentativo fallito di aggiungere interesse e pathos all’episodio. Al suo decimo appuntamento The Bridge per la prima volta delude le aspettative e continua a farci scervellare sullo scopo delle vicende parallele quando siamo a due episodi dal finale di stagione.
Il prossimo episodio, Take the Ride, Pay the Toll ,va in onda su FX il 18 settembre.

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