The Bridge 1×11 – Recensione

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    Dopo la spietata esecuzione di Tampa Tim (Don Swayze) , Ray (Brian Van Holt) trascina il suo cadavere lungo il tunnel per lasciarlo nella tana di Graciela Rivera. Lì trova altri tre cadaveri e un sicario messicano pronto a uccidere anche lui. Parte la sigla e da adesso fino alla fine l’unica storia che verrà raccontata è quella del killer David Tate (Eric Lange) e del suo piano di vendetta nei confronti di Marco Ruiz (Demián Bichir).

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    Il sole è calato quando i due vecchi amici arrivano sul Ponte delle Americhe e Tate blocca il traffico, inchiodando l’auto poco prima della linea di confine tra Stati Uniti e Messico. Ha ora inizio il gioco di tortura psicologica nei confronti di Marco, che continua invano a chiedere dove si trova suo figlio. Nel frattempo Sonya (Diane Kruger) ha capito dove l’ex-agente ha nascosto Gus (Carlo Pratts) e che il tempo rimasto per salvarlo è agli sgoccioli. Mentre il tenente Wade (Ted Levine) e gli altri poliziotti del distretto si dirigono al ponte, lei e il detective Cooper (Johnny Dowers) corrono a casa di Tate e trovano dietro una parete la vasca ermetica in cui Gus è imprigionato. Sonya, che come sempre è la prima a capire lo scopo del killer, si reca subito al ponte per impedire che Tate convinca Marco a ucciderlo. Eventi tragici e molto intensi occupano l’ultima parte dell’episodio e anche se la sua vendetta non è completa, Tate si può ritenere molto soddisfatto.

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    Inaspettatamente i creatori Elwood Reid (Hawaii Five-0) e Meredith Stiehm (Homeland), gestiscono sotto molti aspetti l’undicesimo episodio come un finale di stagione. La resa dei conti tra il killer e il co-protagonista maschile e la corsa contro il tempo della sua controparte femminile sono ben orchestrati dal regista John Dahl (Dexter, Californication) che, insieme al direttore della fotografia Attila Szalay, allo sceneggiatore Dario Scardapane e alle viscerali interpretazioni degli attori principali, mette insieme un episodio davvero intenso. Il montaggio serrato tra i due eventi drammatici rende perfettamente l’angoscia provata dai personaggi, creando una suspense dal sapore amaro. Il lungo rallenty, che fa da ponte tra il climax e la sequenza successiva, non ha l’unico scopo di amplificare le forti emozioni del momento, ma anche quello di aiutare il pubblico a metabolizzare l’accaduto e ciò che seguirà. Take the Ride, Pay the Toll, che si chiude con la toccante canzone Push the Sky Away di Nick Cave and the Bad Seeds, riporta lo show ai suoi standard di qualità, ma non a quelli di audience (circa 1,5 mln). Per tirare le somme, però, dobbiamo aspettare il finale di stagione, il 2 ottobre.
    Il prossimo episodio All About Eva andrà in onda il 25 settembre su FX.