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Tra attimi di grande poesia e momenti a dir poco stagnanti, si conclude con un episodio ricco di azione la prima stagione di The Leftovers. Già dal titolo, ‘The Prodigal Son Returns’ , The Leftovers 1×10 ci dice qualcosa di importante sulla trama e su cosa accadrà, ma come ormai siamo abituati a vedere, ciò che accade nella serie di Damon Lindelof è sempre un avvenimento a metà, sempre qualcosa che lascia uno spazio di sospensione tra la realizzazione perfetta dell’azione e il non detto e il non spiegato, che sembrano essere le uniche certezze della misteriosa storia raccontataci negli ultimi dieci episodi.

 
 

Se l’episodio 9 era stato una parentesi che aveva gettato luce sul passato dei nostri protagonisti, dandoci anche qualche spiegazione in più e rendendoci chiare alcune scelte dei personaggi (in particolare di Laurie) altrimenti incomprensibili, The Leftovers 1×10 torna al punto in cui finiva l’episodio 8 e al momento in cui Kevin Gravey si trova in un momento di particolare difficoltà in cui deve gestire una situazione (il drammatico epilogo dell’episodio 8) davvero delicata e compromettente. Intanto i Colpevoli Sopravvissuti, hanno un piano crudele da mettere in pratica, un piano che nella loro distorta idea del mondo porterà alla loro (agognata) distruzione. Ma non è così per tutti: mentre i cittadini di Mapleton avranno tutti la stessa reazione, Nora deciderà per un cambiamento radicale della sua esistenza, anche se non ci è dato sapere, per ora, se porterà a compimento la sua decisione. Come mai? Perché la comparsa di una nuova presenza, una nuova speranza volendo, potrebbe cambiare le carte in tavola, mentre a Kevin è stato concesso un ultimo desiderio e forse la possibilità di trovare un equilibrio nella sua vita.

The Leftovers 1x10

The Leftovers non è certo un prodotto che lascia indifferenti. La sua confezione, basata su buone interpretazioni e concentrata a scavare e a toccare le corde più intime dell’emozione umana, e la storia in qualche modo coinvolgente, con misteri da svelare e relazioni interpersonali complesse, sono i punti di forza di un racconto che però sembra girare a vuoto relegando l’esperienza della serialità ad una potente scossa emotiva senza nessuna conseguenza. Amiamo i personaggi di cui ci vengono raccontate le sofferenze? Capiamo le loro dinamiche e i loro problemi? Riusciamo a tenere il filo del racconto tra un mistero e l’altro? Forse non è questo l’approccio giusto, perché la serie si basa fondamentalmente su un solo, grande, mistero, che è anche la sua premessa e che dovrebbe essere preso come assunto iniziale e totale: la scomparsa del 2% della popolazione mondiale. Non si tratta, alla fine, di un mistero da risolvere, ma di una premessa, che in quanto tale, rimane lì, immutabile e intangibile, a gestire le sorti di chi è rimasto.

The Leftovers 1x10

La tecnica dei ralenty in contemporanea con l’attacco del magnifico leitmotiv che sottolinea ogni momento topico costituisce senza dubbio una combo perfetta per far scattare i meccanismi emotivi (e le ghiandole lacrimali) nello spettatore, tuttavia la reiterazione dell’espediente ne diminuisce l’efficacia fino a farlo diventare una ripetizione meccanica e vuota.

Con un finale ovviamente aperto (la serie è stata rinnovata per la seconda stagione) The Leftovers 1×10 ci lascia, per il momento, con speranze e interrogativi, e con una vaghissima sensazione che forse, nella prossima stagione, potrebbero accadere anche cose belle.

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