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La prima stagione di The Newsroom del premio oscar Aaron Sorkin si impose come una piacevole e godibile novità nel panorama televisivo; merito di una idea fresca e invitante, ossia rivisitare i principali punti della cronaca, della politica, dell’economia e altre vicende di rilievo, con il distacco imposto dal tempo e con la lente dell’inchiesta giornalistica di stampo americano.
Se le prime puntate confermarono le aspettative e registrarono numerosi consensi, con alti punti di share, quello che si è visto nelle puntate finali sono stati spostamenti narrativi poco interessanti e anche disorientanti, incentrate prevalentemente sulle vicende private dei personaggi perdendo così il punto cardine del giornalismo d’inchiesta.

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Nella seconda stagione Sorkin è determinato a fare bene; anche se sembra che il cosiddetto “blocco dello scrittore” lo abbia colto e lo ha portato alla riscrittura massiccia delle prime tre puntate della serie tv; perciò con grande umiltà è ritornato sui suoi passi ed è andato dai dirigenti HBO chiedendo: “’Andrebbe bene se ricomincio di nuovo? So che costerà tempo e denaro’. Altre reti mi avrebbero detto no, ma la HBO non lo ha fatto” Il risultato è stato che gli episodi 2×01 e 2×02 sono stati rigirati e l’episodio 2×03 è stato riscritto andando a incidere sul decimo episodio che per questa stagione non ci sarà, completando così, una seconda stagione di soli 9 episodi.
La stampa americana ha profondamente criticato le sue scelte e sopratutto la posizione ideologica dello show, di fatti la Fox News Channel ha etichettato lo show come “liberal fantasy“dopo che nelle due ultime puntate (e come si vede in una clip per la seconda stagione) gli interventi di Will sono incentrati sul Tea Party (movimento politico riconducibile all’area conservatrice e più precisamente nel populismo di destra). Questo è solo il primo di una serie di insulti e critiche più considerevoli che Sorkin ha ricevuto. Ma lo sceneggiatore americano ha preso molto a cuore queste accuse e ha replicato: Ci sono moltissime persone che non erano soltanto deluse per The Newsroom, ma erano realmente esasperate. Non è stato possibile evitare di ascoltare quello che avevano da dire. Spero che le persone che lo scorso anno hanno reagito così, quest’anno cambino idea. Ma scrivere con la speranza di cambiare quello che la gente pensa… è un gioco pericoloso

newsroom2-5Superati i problemi di produzione, è stato comunicato che la seconda stagione comincerà con i fatti del 23 agosto 2011, giorno in cui a Tripoli è stato catturato dai ribelli Muammar Gheddafi, fino a concludersi con l’Election Day 2012, e si vocifera che ci sarà un episodio che è in “assoluto” una lettera d’amore per il mestiere dei giornalismo. Nel mentre la rete ha reso ufficiale la sinossi delle discusse tre puntate, in cui si affronteranno i punti rimasti in sospeso dal cliffhanger della prima stagione e parallelamente si affronteranno i fatti dell’occupazione di Wall Street, la tecnologia dei Droni, faccenda che ha spaccato di netto l’opinione pubblica per il combattimento aereo e l’Obamacare.
Il cast principale resta confermato, Jeff Daniels, Emily Mortimer, Sam Waterston, Alison Pill, Dev Patel, John Gallagher Jr, Olivia Munn, Thomas Sadoski così come la guest star Jane Fonda. Mentre è stata ingaggiata Marcia Gay Harden, (attrice premio oscar per Pollock) nel ruolo dell’avvocato Rebecca Halliday che dovrà difendere la rete ACN dalle accuse seguite alle dichiarazioni di Will. Jerry Dantana (Hamish Linklater), un veterano del network che sostituirà Jim mentre lui copre la campagna di Romney in New Hampshire, e dove incontreremo anche Hallie Shea (Grazia Gummer) un collega giornalista e Taylor Warren (Constance Zimmer) portavoce della campagna di Romney.

La regia dei primi travagliati tre episodi è stata affidata ai registi storici della HBO quali Alan Poul (SFU, Roma, Big Love), Jeremy Podeswa (Carnivàle, SFU, The Pacific, Boardwalk Empire) e Lesli Linka Glatter (True Blood, The West Wing, Mad Men).
La seconda stagione andrà in onda questa domenica, 14 Luglio, sulla rete via cavo HBO.

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Stefania Buccinnà
Sono un appassionata di Cinema e Serie televisive americane, motivo per cui mi sono iscritta all'università e mi sono laureata in Saperi e Tecniche dello Spettacolo Digitale presso l'università La Sapienza in Roma dove ho conseguito anche un Master di Primo Livello in Montaggio Video e Audio. Amo costruire strutture per immagini e scrivo per piacere, pensando che le due cose sono molto simili ma con grammatiche diverse. In fondo per me, scrivere una frase è come mettere insieme una scena.