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The Walking Dead 5X01“O sei bestiame, o sei macellaio”. La brutale realtà che ci introduce in Terminus, nella season premiere di The Walking Dead 5X01 è inedita, sconcertante e purtroppo inevitabilmente vera. Avevamo lasciato Rick e i suoi rinchiusi in un container, alla mercè di Gareth e dei suoi. Li ritroviamo nello stesso posto, più ‘incazzati’ (si perdoni il termine, ma rende alla perfezione lo stato d’animo del nostro eroe sceriffo) che mai.

 
 

Carol e Tyrese, con la piccola Judith, sono ‘liberi’, anche se alla ricerca dei loro amici, mentre Rick, Glenn e Daryl si trovano in una situazione davvero al limite. Riusciranno i nostri eroi a scamparla? Gareth sembra un cattivo con i fiocchi: calcolatore e folle nella giusta misura, governa un gruppo ben addestrato di ‘esseri umani’ che vivono in un luogo dove regna l’ordine e il terrore. La dolce e timorosa Carol però si è dimostrata capace di evolversi e di cambiare, e alla fine della quarta stagione ce l’ha mostrato in pieno. Adesso è lei l’unica speranza dei nostri.

L’episodio di The Walking Dead 5X01 ci mette di fronte, ancora, ad una realtà completamente diversa rispetto a quella della prima o della seconda stagione: non esiste più la comunità umana e civile contro gli zombie; esiste il branco, isolato e braccato, messo a confronto con altri branchi, feroci e senza pietà. Chi sarà al capo del branco di Terminus? Una prolessi narrativa che funge da prologo ci mostra inevitabilmente che Gareth è una pedina, spaurita e a sua volta braccata, e che i nostri dovranno vedersela con qualcuno che forse è peggiore del Governatore in persona, nemesi di Rick per ben due cicli di episodi.

The Walking Dead 5X01 2Insieme a Rick, Carol è davvero l’eroina della puntata. Il carismatico personaggio interpretato da Melissa McBride da sfogo a tutto ciò che ha appreso nel corso di quattro stagioni, facendo letteralmente la differenza.

Caotico, violento e sanguinolento, con una massiccia dose di zombie, il primo episodio della nuova stagione dello show AMC ci solletica le papille gustative, ci fa piangere di gioia e di paura e soprattutto ci mette di fronte all’ineluttabile realtà: bestiame o macellaio.

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