“Ci sono persone cattive qui fuori”
“È per questo che dobbiamo trovare quelle buone”
Un monito, un avvertimento, un annuncio a chi pensava che con l’inizio di questa stagione e l’incontro con i “cannibali” di Gareth il peggio di fosse mostrato. Eppure lui, Gareth, con il volto così ordinario e l’anima così nera ci aveva avvertiti: ce ne sono altri, peggiori, veri démoni, che non abbiamo ancora conosciuto.
The Walking Dead 5×16 racconta di scontri, di duelli, di violenza e sangue, e di paura, di pentimento, di smarrimento e soprattutto di paura, la paura che attanaglia Daenna (Tovah Feldshuh) che si vede incapace di contenere Rick (Andrew Lincoln), la paura di Padre Gabriel (Seth Gilliam) che non riesce a superare i suoi sensi di colpa, la paura di Sasha (Sonequa Martin-Green) che crede di poter impazzire. Dopo il crollo nervoso di Rick a cui abbiamo assistito in chiusura della puntata precedente, le situazione ad Alexandria è molto delicata; i vertici di questa società vorrebbero esiliare Rick, tuttavia il nostro ha dalla sua i membri della sua “famiglia”, che vogliono tenerlo con loro, perchè hanno visto, hanno assistito alla sua “dittatura” e sanno che senza di lui sarebbero morti alla fattoria di Hershel. Quello che non sanno è che Rick sta combattendo con se stesso, sta lottando per rimanere, almeno in parte, umano e non è certo di poter vincere questa battaglia.
Il racconto segue cinque percorsi che si sviluppano in maniera parallela, così perfettamente speculari che era davvero difficile fare di meglio. Daryl (Norman Reedus) e Aaron (Ross Marquand) sono alla ricerca di quelle “brave persone” che si possono ancora salvare; Glenn (Steven Yeun) ha la sua gatta da pelare con il testardo e sciocco, nonchè codardo Nicholas (Michael Traynor); Rick deve vedersela con l’incuria (?) di padre Gabriel; quest’ultimo cerca un’espiazione per i suoi peccati e trova Sasha; infine, la comunità di Alexandria, si erge a giudice, per cercare di capire cosa fare di Rick e del suo temperamento forse troppo violento.
Come è stilema distintivo della serie AMC, la costruzione della tensione in The Walking Dead 5×16 è straordinaria, in più di un momento si teme il peggio per il bene dei nostri protagonisti, tanto che alla fine l’esito degli scontri appare deludente. Eppure i sobbalzi che riesce a destare questo episodio conclusivo, le domande che contemporaneamente pone e la precarietà in cui lascia i nostri protagonisti sono così perfettamente bilanciati che se da una parte deluderanno moltissimo il pubblico, dall’altra non si poteva chiedere di meglio.
La sesta stagione dovrà rispondere a tantissime domande, e dovrà soprattutto dare la possibilità allo spettatore di sistemare alcune questioni rimaste in sospeso. Soprattutto, come dalla terza stagione abbiamo capito tutti bene, il peggior nemico della nostra “famiglia” è l’uomo stesso, e toccherà al prossimo ciclo di episodio presentarci i “lupi”, i terribili mostri che, servendosi dei mostri stessi, vogliono fagocitare tutto ciò che di vivo è rimasto dopo l’apocalisse.