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the walking deadDopo una breve pausa invernale, The Walking Dead è tornata sui piccoli schermi d’America nella serata di domenica con l’episodio numero 9 della quarta stagione intitolato After (Smarriti). In un’intervista a Entertainment Weekly, il produttore esecutivo della serie Robert Kirkman ha rilasciato qualche dichiarazione sull’episodio in questione  [ATTENZIONE: SPOILER]:

 
 

In questo episodio vediamo la crescita di Carl, che si sta facendo uomo. In nessun altro episodio riusciamo a percepirla così tanto. All’inizio il ragazzo pensa di essere migliore di suo padre e di conoscere la situazione al punto da cavarsela da solo. Il rapporto tra i due tocca il fondo come mai prima d’ora e ne esce fortificato più che mai. Da ora in avanti i due lavoreranno fianco a fianco e questa situazione risulterà decisiva per il finale di quarta stagione”.

Parole che rientrano pienamente nella concezione che Kirkman ha sempre sostenuto: cioè che uno degli aspetti più interessanti di The Walking Dead è quello di analizzare come i bambini crescano e diventino adulti in fretta in un mondo post-apocalittico. L’episodio ha quindi messo lo spettatore di fronte all’intero arco dell’adolescenza di Carl, dando un senso all’evoluzione del suo carattere. Ma After è stata anche l’occasione per mostrare [ATTENZIONE: SPOILER ] il passato di Michonne prima dell’apocalisse zombie e il momento in cui ha visto trasformarsi suo figlio e il suo compagno. Far vedere Michonne combattere per entrare in quella prigione e concedere a Hershel la pace e far riposare la sua anima è stato un elemento narrativo coinvolgente ed essenziale. Tuttavia dia il pubblico sia gli stessi realizzatori hanno provato più di un brivido e soggezione alla visione della testa decapitata di Hershel versione zombie. Ma tutto ciò era importante per informare gli spettatori dei retroscena fino a quel momento conosciuti solo dagli autori. E anche se esiste la possibilità che ciò che sia stato mostrato nell’incubo non sia reale, era necessario per spiegare quanto accaduto tra Michonne e la piccola Judith nel secondo episodio di questa stagione. Qualche altro dettaglio sulla suddetta sequenza è stato commentato anche da Danai Gurira, interprete del personaggio di Michonne:

Non posso rivelare se la terza persona coinvolta nel mio incubo sia Terry o no. Posso solo dire che ho apprezzato molto che il flashback fosse un sogno, perché fa comprendere che nel suo subconscio Michonne cova pensieri che nella vita reale non ammetterebbe mai. È stato particolarmente divertente assistere sul set alla decisione di come truccare e mostrare il personaggio come era prima dell’apocalisse: attenta al suo aspetto esteriore e con un look un po’ alternativo che rispecchiasse la sua energia”.

La Gurira spiega poi che la scena in cui Michonne impazzisce vedendo uno zombie che le assomiglia rappresenta la voglia di lottare per la propria anima, per non diventare come quella creatura. Viene fuori la sua parte di combattente ed è forte, che iniziava piano piano a morire perché era stanca del dolore e del trauma. L’attrice ha raccontato:
E’ come se pensasse: “Perché sto camminando con un gruppo di zombie? Questa non è chi sono io”. Si tratta di lei che deve combattere per se stessa, per quello che vuole. C’è una parte dove alla fine li ha uccisi tutti ed è molto emozionante per lei. Sta andando a pezzi, è aperta, sta avendo questa catarsi. Sa che deve continuare e combattere. Non deve fermarsi e morire. Non è e non vuole diventare quella persona”.

Fonte: Entertainment Weekly

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