This Is Us
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Definita la rivelazione dell’anno, This Is Us ha da poco concluso il suo primo ciclo di episodi, con la consapevolezza di avere almeno altre due stagioni davanti, attraverso le quali proseguire il racconto dei “Big Three” e dei loro genitori Jack (Milo Ventimiglia) e Rebecca (Mandy Moore).

 
 

La seconda parte di stagione ha ripreso le redine della storia laddove erano state lasciate, dopo l’incredibile twist del midseason. In questi ultimi otto episodi, la serie tv ideata da Dan Fogelman non smette di emozionare e coinvolgere lo spettatore, senza perdere quel tratto distintivo che aveva conquistato sin dalle prime scene, ovvero la forte e potente umanità che le storie di questi personaggi trasmettono, in maniera assolutamente autentica.

This Is Us continua a scavare nel profondo dei protagonisti con grande acume e precisione, costruendo una caratterizzazione dei personaggi e dei loro percorsi sempre puntuale, come Kate (Chrissy Metz), alle prese non solo con i suoi problemi di obesità, che si ripercuotono sul suo rapporto con Toby, ma anche con un importante senso di colpa che emerge dal passato e sul quale dovrà ancora lavorarci a lungo, o come Kevin (Justin Hartley), che deve fare i conti con i suoi sentimenti e con scelte lavorative cruciali, o come Randall (Sterling K. Brown), sopraffatto da un susseguirsi di eventi e responsabilità che gravano sulle sue spalle, che mettono a serio rischio la sua salute. Come sempre, la storia dei tre ragazzi si mescola e ricollega, coniugando in maniera mirabile presente e passato, con quella dei genitori, dei quali scopriamo nuovi dettagli della loro vita famigliare, contraddistinta da tante difficoltà ma anche, e soprattutto, da un grande amore che li ha legati per tanti anni. Jack si riconferma il miglior personaggio della serie tv, interpretato da un Milo Ventimiglia in gran forma, autore di emozionanti monologhi e toccanti scene che rimangono impresse e lasciano un segno profondo nello spettatore, così come lo hanno lasciato sui suoi figli, che nonostante gli anni passati, conservano e custodiscono di lui un prezioso ricordo.

La prima parte di stagione si era fatta notare, inoltre, per la mancanza di scene stucchevoli, alle quali ci si è sempre avvicinati pericolosamente, senza mai cadervici. Purtroppo, questa paura di assistere a scene melense e ricche di cliché viene in parte confermata nella seconda parte di stagione, che in alcuni casi si lascia andare a sequenze banali e zuccherose, e dunque poco riuscite ed efficaci: il confine tra commovente e pietoso è sottilissimo e l’addio a uno dei personaggi principali, costruito ad arte con ampio anticipo, ne è un esempio. Nonostante ciò, lo show conferma la bontà del prodotto, regalando un season finale affatto scontato, che vira sapientemente evitando di confermare le ipotesi previste, con una conclusione per nulla sensazionale ma struggente, lasciando in sospeso alcune risposte in pieno stile This Is Us.

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