True Blood 5
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A fare da padrona, anche in questo episodio, è la spregiudicata nota erotico-trash che fa di True Blood una serie decisamente sopra le righe e proprio per questo tanto apprezzata.

 
 

L’intro della quinta puntata ne è testimone. Sookie che, in preda ad un’irruenta passione alcolica per Alcide, vomita sui piedi del povero lupomannaro, per di più deriso dagli implacabili Eric e Bill.

L’amato trio – Eric, Bill e Sookie – si è ricomposto, seppur con un equilibrio completamente sovvertito: la sexy biondina non è più stretta nella morsa dei due ultra secolari vampiri e il trio rischia di diventare un quadrato con l’intrusione di Alcide e con Eric e Bill fuori gioco, e con una sola preoccupazione: ritrovare e uccidere Russel Edgington. Con l’aiuto dei poteri di Sookie, presto scoprono il responsabile della fuga di Russel, nonché il suo nascondiglio, un vero manicomio degli orrori. Lo squittio di un topo che rosicchia una mano monca rompe il silenzio nell’inquietante e spettrale edificio e catapulta l’allegra combriccola in uno scenario macabro, una ridda di vittime da usare come cibo e un Russel ancora convalescente.

Intanto Tara, arresasi al suo nuovo status di vampira e allieva di Pam, diventa la nuova barista del Fangtasia dove Jessica le offre comprensione e sostegno; un’amicizia da subito compromessa quando Tara metterà le zanne sul fresco fangbanger Hoyt!

Terry e Patrick sono ancora prigionieri del loro compagno di guerra Eller e delle sue manie persecutorie; quest’ultimo è infatti convinto di essere vittima della maledizione invocata da una donna uccisa in guerra. Uno dei plot più scialbi e soporiferi della stagione, almeno fino a questo punto. Sempre che non ci riservi emozioni inaspettate?!

Non ci resta che affidarci al pittoresco Lafayette (in questa stagione un po’ sottotono a dir la verità) e al suo humour per recuperare un po’ di brio. Farsesca la testa di Jesus (invocato per liberarsi dal demone) con le labbra serrate e cucite apparso all’improvviso accanto al suo letto.

Episodio nel complesso abbastanza godibile, pervaso da esoterici squarci e intricati rebus in attesa di essere risolti. A far funzionare il plot non è tanto la scelta tematica, quanto piuttosto lo stile narrativo, incorniciato da dialoghi spesso frivoli ma spassosi e scene di puro splatter con teste mozzate, scrosci di sangue e sesso triviale. Gli inseparabili Eric e Bill rischiano di occultare le loro rispettive personalità con questo muoversi in simbiosi..ma che dire?Per ora non ci dispiace vederli così!

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