Accade raramente che dopo una buona season premiere, il secondo episodio della sesta stagione risulti essere più interessante del precedente. E’ successo alla serie tv True Blood, e l’episodio in questione è The Sun, arrivato in Italia sulle frequenze di Sky già dallo scorso Primo Luglio. La serie cult della HBO sembra quindi rivelarsi ancora un piacevole intrattenimento estivo. True Blood giunto al suo sesto anno di programmazione, ha trovato la sua strada dopo un deludente quinto ciclo di episodi, abbandonando finalmente deliri religiosi e lo sfruttatissimo triangolo amoroso, puntando su colpi di scena a gogo, adrenalina allo stato puro e battute graffianti.
The Sun quindi ha inanellato un’interessante linea narrativa che ha trascinato lo spettatore in un vortice di emozioni. Se troviamo infatti, da una parte il buon vecchio Bill ancora inconsapevole della sua nuova natura di profeta, in quel di Bon Temps la situazione non è delle migliori. Sookie deve fare i conti con il misterioso Warlow (vampiro centenario che vuole il suo sangue di fata), e deve reprimere l’attrazione che prova per Ben (un ragazzo fata dall’indubbio fascino). Intanto il governatore della Louisiana continua la sua crociata verso i vampiri.
Cercare quindi di riassumere quanto è avvenuto in The Sun, risulta piuttosto difficile, perchè l’episodio in se è stato pieno denso di avvenimenti, di rivelazioni e sconcertanti colpi di scena, tanto da superare in grazia e bellezza la season premiere. Grande importanza viene data alla figura di Jessica che dopo sei stagioni, risulta essere ancora uno dei personaggi più eclettici della serie; interessante l’introduzione di Ben come possibile interesse amoroso di Sookie, e soprattutto di grande impatto è la presenza di Rutger Hauer nel ruolo di un nonno fata che in pochi attimi, diventa un mentore per Sookie e lo scapestrato Jason. Al top rimangono Pam ed Eric dove quest’ultimo, sembra essere tornato in una forma fisica invidiabile. La sesta stagione di True Blood quindi con The Sun conferma le sue ottime potenzialità, e speriamo che questo interessante preambolo, non si trasformi in una sonora delusione.