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Vikings-Season-2-PosterBlood Eagle è un episodio difficile da valutare: denso di avvenimenti, il settimo appuntamento con la seconda stagione di Vikings culmina in un finale potente ed evocativo, ma dissemina lungo il cammino numerosi indizi che lasciano aperte diverse possibilità sulle svolte che potrebbero caratterizzare il finale di stagione.

 
 

Mentre gli spettatori di Game of Thrones si preparavano al famigerato Purple Wedding, Vikings ci incalza con ben 2 matrimoni: l’unione fra il figlio di Re Ecbert del Wessex e la figlia di Re Aelle di Northumbria suggella l’alleanza fra i due sovrani, adesso senza dubbio in grado di rispondere a una nuova invasione degli uomini del nord; grazie a un montaggio parallelo che fa apparire la cerimonia cristiana piuttosto fredda e frutto di un calcolo meramente politico assistiamo anche alle nozze, gioiose e felici a tal punto da conquistare tutte le nostre simpatie, fra Floki ed Helga. La scelta di Floki di sposare Helga ha una valenza anche più profonda a livello narrativo: il suo personaggio è sempre stato un outsider in grado di costruire navi che potessero assecondare la grande visione di Ragnar, ma per quanto sottilmente sviluppata la gelosia provata nei confronti della fiducia che il Guerriero aveva concesso al cristiano Athelstan deve avere incrinato qualcosa nel rapporto fra i due; Floki non vuole che l’amico di sempre prenda parte a un momento che dovrebbe appartenere solo a lui e ad Helga e sembra dunque essersi stancato della sua fame di conquista e di potere.

La grande questione di Athelstan torna di nuovo in secondo piano: il nostro ex monaco si è rivestito dei suoi abiti e resta ben saldo al fianco di Re Ecbert, invocando il nome dell’Inghilterra e partecipando vivamente alle nozze pianificate dai due sovrani; sappiamo che Ragnar tornerà nel Wessex e che il momento del confronto arriverà, ma sarebbe interessante comprendere come il delicato trauma di Athelstan si sia evoluto e capire se egli non sia davvero in grado di operare una scelta leale e sincera.

vikings blood eagle ragnar

Al momento, Ragnar è comunque occupato da altri pensieri: mentre Aslaug, di nuovo incinta, teme in base alle sue visioni di stare aspettando una creatura mostruosa, il motivo che spingeva il Guerriero a tenere in vita il traditore Jarl Borg viene meno all’improvviso: dopo la morte del marito Lagertha ha come previsto acquistato il titolo di Jarl della sua gente ed è pronta, in tutta la sua maestosa presenza ( ad ogni episodio, la bellezza di Katheryn Winnick non fa che aumentare), a trattare con Ragnar come sua pari, offrendogli le navi necessarie per tornare nel Wessex.

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Abbiamo parlato spesso di come Vikings sia straordinariamente abile nel plasmare le atmosfere della religione e della sacralità vichinghe trasportandole sullo schermo in immagini di rara bellezza, ma la rappresentazione della raccapricciante Aquila di Sangue ha superato ogni aspettativa: sulle note delle suggestive musiche dei Wardruna il rituale si compie con un ‘esecuzione che non ne espone mai la totale truculenza, concentrandosi sui primi piani degli intensi sguardi di Jarl Borg e dello stesso Ragnar, materiale esecutore della sentenza. Fuoco, potere e sangue per oltre 6 potentissimi minuti.

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Alessia Carmicino
Nata a Palermo nel 1986 , a 13 anni scrive la sua prima recensione per il cineforum di classe su "tempi moderni": da quel giorno è sempre stata affetta da cinefilia inguaribile . Divora soprattutto film in costume e period drama ma può amare incondizionatamente una pellicola qualunque sia il genere . Studentessa di giurisprudenza , sogna una tesi su “ il verdetto “ di Sidney Lumet e si divide quotidianamente fra il mondo giuridico e quello cinematografico , al quale dedica pensieri e parole nel suo blog personale (http://firstimpressions86.blogspot.com/); dopo alcune collaborazioni e una pubblicazione su “ciak” con una recensione sul mitico “inception” , inizia la sua collaborazione con Cinefilos e guarda con fiducia a un futuro tutto da scrivere .