The Walking Dead 2x08
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Non è un caso che The Walking Dead 2×08, Nebraska, abbia registrato 8,1 milioni di telespettatori negli Stati Uniti. D’altronde cosa potevamo aspettarci dopo l’incredibile conclusione della scorsa puntata? E riprendiamo proprio da lì, dalla pistola ancora fumante di Rick dopo aver sparato allo zombie di Sophia. La domanda principale che frulla nella testa di tutti è se Herschel era a conoscenza del fatto, ma lui scarica immediatamente la responsabilità su Otis. La chiusura del vecchio è ferrea: il gruppo deve andarsene dalla sua fattoria per aver infranto le regole da lui stabilite.

 
 

La speranza che risiedeva in Sophia è morta con lei? La risposta la intuiamo dagli occhi di Rick visibilmente scosso dall’accaduto, che, oltre a colpevolizzarsi eccessivamente per aver fatto rischiare la vita ad ogni membro del gruppo durante le ricerche, ora è insicuro riguardo il saper proteggere efficacemente la propria famiglia. Mai come in questo momento il ruolo di leader fa sentire il suo peso sulle spalle: fin’ora Rick si è fatto carico delle decisioni per la sopravvivenza del gruppo, ma per la prima volta queste vengono messe in discussione. In particolare è Shane ad additarlo come un debole, eccessivamente comprensivo nei confronti di Herschel. È ormai nota la contrapposizione tra i due personaggi: l’irrazionale istinto di autoconservazione di Shane contro la civiltà e la razionalità di Rick.

Lo scontro tra istinto è ragione in The Walking Dead 2×08 viene ribadito anche nel confronto tra Dale e Shane. Il vecchio sa della maschera che quest’ultimo indossa e ha intuito come Otis, la notte in cui è morto, sia stato utilizzato come esca. Shane, consapevole di essere stato scoperto, non cerca di rimediare ma continua a schernire Dale arrivando persino a minacciarlo. Conflitto che è destinato ad approfondirsi, come ha affermato in un’intervista Robert Kirkman (creatore dell’omonimo fumetto). Dale rappresenta il mondo precedente alla venuta degli zombie, Shane è l’esempio dell’uomo adatto a sopravvivere nell’apocalittico presente. Siamo ormai abituati a non vedere The Walking Dead soltanto come un classico zombie movie, ma anche come approfondimento sulla natura umana in situazioni estreme.

The Walking Dead 2×08

Tornando alla fattoria, l’isola felice di Herschel è stata violata dalla ferocia delle armi e dalla scoperta che la speranza è ormai svanita. Anche l’anziano fattore ne è consapevole: la sua stravagante teoria sulla malattia curabile degli zombie viene frettolosamente accantonata in cambio di una bella ubriacatura al bar in città.

L’uomo è visibilmente sotto shock e Rick lo rimetterà in carreggiata. Sarà Lori ad opporsi ai piani del marito, convinta che l’uomo stia pensando eccessivamente agli altri rischiando di sacrificarsi. Tuttavia, non potremmo far altro che iniziare a vedere la donna come un ostacolo che rasenta l’idiozia: perché mettersi in auto per andare a recuperare il marito e non guardare la strada mentre si guida?

Intanto, dopo una bella sgridata al rintronato Herschel, gli imprevisti non finiscono qui. Sopraggiungono due uomini che dicono far parte di un gruppo di sopravvissuti. Avvertiamo immediatamente la tensione che c’è nell’aria: quei due sono iene in cerca di carcasse da divorare. Uomini resi avvoltoi dalle tragiche circostanze del mondo. Ed è la prima volta in cui Rick perderà le staffe e, senza pensare, li farà fuori aderendo apparentemente alla dura legge naturale: il più forte sopravvive. Una puntata di stallo dopo lo sconvolgimento di quella precedente. Nella stessa intervista Kirkman precisa che le proteste per la “lentezza” della stagione, sono da attribuire alla divisione in due della messa in onda della serie. Per rallegrare i fan ha comunque dichiarato di lavorare agli episodi della terza stagione. Attendiamo con ansia!

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