The Host: la nuova storia fantasy di Stephenie Meyer

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Chissà se la nuova trasposizione dell’opera di Stephenie Meyer avrà lo stesso successo e pari risonanza della sua saga Twilight? Domanda, la cui risposta ci verrà svelata molto presto. The Host, trasposizione dell’omonimo romanzo dell’ormai famosa scrittrice, arriverà sul grande schermo italiano il 28 marzo riproponendo un tema, anche se un po’ trito, senza dubbio di voga.

Gli alieni ritornano a popolare il cinema, ma questa volta non sotto parvenze fantascientifiche e irreali ma in maniera assolutamente umana e del tutto invisibile. Sì, lo straniero si impossessa dell’uomo, governando i suoi sentimenti e la sua volontà. Si tratta di “anime”, di esseri non corporei che penetrano nella mente dell’uomo fino a condizionarne qualsiasi gesto.

Se nella lotta atavica tra bene e male, dunque tra uomo e alieno, non esiste alcuna pietà se non la voglia di sopraffare l’altro, tuttavia c’è sempre un caso limite in cui gli ingranaggi di dominio e comando non funzionano poi così bene.

Il caso limite che permette alla scrittrice di tessere il suo racconto è rappresentato da Melanie, l’umana invasa da Wanderer (personaggio interpretato da Saoirse Ronan nota ai più per il ruolo di Briony in Espiazione).  Lo spirito alineo penetra nella mente dell’umana ma non riesce a dominarne i sentimenti, o piuttosto si lascia trasportare dal flusso incontinente di emozioni provati dal personaggio umano.

Qui, l’avventurosa storia d’amore con Jared, interpretato da Max Irons, uno dei pochi umani a resistere all’impetuosa invasione e dominazione aliena. Il fascino di una storia sentimentale si interseca con visioni fantascientifiche e apocalittiche, in cui un potere altro e sinistro invade la terra per decretarne la sua fine. Ma l’unica pedina, indispensabile per il successo dell’operazione aliena, si tira indietro perché influenzata dal sentimento umano o perché incapace di prendere il sopravvento sulla forte personalità della ragazza.

Un nuovo racconto in cui realtà e irrealtà si fondono assieme per regalare allo spettatore una storia in cui il limite del reale ritrova il suo percorso nel mondo interiore dei personaggi.

Il film è stato diretto da Andrew Niccol, regista di Lord of War (2005) e In Time (2011) con un cast composto da Saoirse Ronan, Jake Abel, Max Irons, Diane Kruger e Chandler Canterbury.

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