E noi come stronzi rimanemmo a guardare: il film

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Presentato alla Festa del Cinema di Roma 2021, E noi come stronzi rimanemmo a guardare, terza regia di Pif sta avendo una seconda vita in streaming su Netflix, dove sta scalando la Top 10. Il film, con protagonisti Fabio De Luigi, Ilenia Pastorelli, Valeria Solarino e lo stesso PIF, è una commedia satirica con elementi fantascientifici che esasperano alcune caratteristiche della nostra società.

La trama di E noi come stronzi rimanemmo a guardare

Arturo è un manager rampante che, senza sospettarlo, introduce l’algoritmo che lo renderà superfluo nella sua azienda. Perde così in un solo colpo fidanzata, posto di lavoro e amici. Per non rimanere anche senza un tetto si adatterà a lavorare come rider per FUUBER, una grande multinazionale, colosso della tecnologia. L’unica consolazione alla sua solitudine è Stella, un ologramma nato da una app sviluppata dalla stessa FUUBER. Ma dopo la prima settimana di prova gratuita, quando Arturo è ormai legato alla figura di Stella, lui non può permettersi di rinnovare l’abbonamento.  Arturo si troverà così costretto a darsi da fare per ritrovare l’amore e la libertà, ammesso che esistano davvero…

Il significato di E noi come stronzi rimanemmo a guardare

In un mondo in continua evoluzione con le Intelligenze Artificiali che minacciano ogni giorno il lavoro delle persone (o almeno così teme chi non è consapevole dei consensi che lascia in rete ogni giorni, leggere di seguito!), il film di Pif diventa uno spaventoso specchio di una società che impigrita dalla tecnologia, delega sempre di più il senso delle cose, facendo decidere ad altri per lui.

Da un punto di vista del suo dialogo con la storia del cinema, il film di Pif è interessante anche se derivativo, posizionandosi in mezzo ad una serie di influenze più o meno recenti che ne caratterizzano la struttura e verso i quali l’autore ha un debito enorme. Titoli con Her, Tutta la vita davanti, o anche nella loro forma più dura Ladri di Biciclette o Sorry We Missed You sono predecessori illustri di un discorso sull’alienazione che in questo caso il regista ha scelto di raccontare con ironia e sarcasmo, consapevole che nella “commedia all’italiana” non c’è niente di davvero “leggero”. Come suggerisce anche il monologo finale del film…

Il monologo finale di E noi come stronzi rimanemmo a guardare

Mi fanno quasi tenerezza. Pensano di essersi liberati di noi.

Ma noi sappiamo quale compagnia aerea sceglieranno per tornare a casa, quale tariffa, quale posto. Sappiamo già chi contatteranno una volta tornati nel loro Paese. Se lo faranno con un messaggio o con una chiamata. Sappiamo di cosa hanno bisogno per essere felici e per essere tristi. Sappiamo per chi voteranno perché conosciamo tutte le loro paure. E se non le hanno, sappiamo come procurargliele. Sappiamo anche che lavoro cercheranno.

Noi sappiamo e sapremo sempre tutto di loro. Il passato, il presente e il futuro.

Sai chi ci ha dato il permesso di accedere a questi dati? Voi.

Non siamo ladri. Prima di entrare nella vostra vita, abbiamo bussato. Vi abbiamo chiesto se volevate condividerla con noi. Avete scelto di metterla nelle nostre mani. Grazie a voi abbiamo costruito un impero. Siamo diventati miliardari. E secondo voi abbiamo voglia di fermarci?

Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
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