Edgar Wright: dalla trilogia del Cornetto al mondo Marvel

edgar wright

Edgar Wright inizia il suo percorso verso la celebrità con la serie televisiva cult Spaced (1999- 2001), alla quale contribuisce con angolature tipicamente horror, per proseguire con tre opere di indubbio successo L’alba dei morti dementi (2004) e Hot Fuzz (2007) primi due capitoli della trilogia del Cornetto, il leggendario “cuore di panna” del’Algida, e Scott Pilgrim vs. the World (2010) basato sull’omonima serie di fumetti. E’ ora in arrivo nelle sale cinematografiche La fine del mondo (2013), terzo e conclusivo capitolo della trilogia. La sua abilità indiscussa è il sapersi rigenerare pur mantenendo fede a quei canoni che lo hanno innalzato a tale popolarità: il suo taglio è un inconfondibile e perfetto mix di elementi horror, sci-fi, e tecnologico che svela la sua passione per questi settori, palesandolo quale vero geek, come d’altronde la maggior parte della schiera di fan che lo seguono e lo adorano.

 

Gli elementi che rendono la sua ricetta talmente accattivante e saporita sono principalmente una grande reverenza verso il genere cinematografico horror- splatter accoppiata ad una costante ricerca di modi espressivi attuali ma non banali.

Difatti la filosofia di Wright cerca continuamente di trovare il giusto equilibrio tra la riverenza verso i suoi miti cinematografici e un senso umoristico onnipresente. Le sue opere si nutrono di formule e battute riprese dal passato, nel tentativo di omaggiare un filone cinematografico di nicchia ma attualizzato da una verve linguistica all’insegna della comicità. L’esempio lampante è dato da L’Alba dei morti dementi in cui il protagonista Shaun, un perfetto uomo qualunque, alle prese con una apocalittica invasione zombie. Il film, a partire dal titolo, è chiaramente una parodia de L’alba dei morti viventi di George Romero, che la versione italiana del film ha per fortuna reso anche nel titolo: in originale il film si intitola Shaun of the Dead, contro Dawn of the Dead di Romero. Allo stesso modo in Hot Fuzz i protagonisti, due poliziotti, hanno come idoli i protagonisti di Bad Boys e Point Break, parodiando poi gli stessi eroi testosteronici di quei film durante il racconto.

Edgar Wright non si limita solo ad effettuare richiami dotti per cinefili doc ma dimostra una conoscenza sopraffina da riuscire a giocare con gli aspetti più deboli e fragili, fino a crearne una parodia. Nessuna dissacrazione o irriverenza ma solo tanto divertimento. Il finto trailer DON’T, inserito nel film della premiata coppia Tarantino / Rodriguez Grindhouse, ne è un chiaro esempio.

Edgar riesce con maestria a manipolare citazioni generando nell’universo della sua audience un senso di nostalgia per questo mondo ormai non più reale. Ma se fin ora si è parlato di passato sarebbe errato pensare che le sue opere guardino solo indietro dimenticando il presente. Edgar Wright è geniale proprio in questo. Egli sa fare del passato il suo punto di forza per rielaborarlo con tecniche quanto mai attuali. Il suo approccio alla letteratura cinefila rispecchia un’estetica del tutto moderna.

Edgar Wright trilogia del cornetto

A ribadire il suo interesse per il mondo nerd dei fumetti Edgar Wright ha in programma il primo adattamento cinematografico di Ant-Man, il super eroe Marvel che si potrebbe anche inserirsi nel corso del flusso narrativo dei Vendicatori che hanno sbancato tutti i botteghini lo scorso anno. Per Wright questo prossimo impegno rappresenta un cambiamento importante nella sua carriera, dal momento che per la prima volta (Scott Pilgrim è un personaggio moto più di nicchia) si confronterà non solo con il suo pubblico di affezionati, ma anche con il vastissimo mondo di appassionati di fumetti Marvel.

Intanto però Edgar Wright ha per noi ancora un’altra carta da giocare; a partire dal 26 settembre arriverà al cinema La fine del mondo, conclusione della sua Trilogia del Cornetto e, neanche a dirlo, parodia dei disaster movie che tanto stanno spopolando al cinema.

Ancora una volta Wright dimostra di stare al passo con i tempi, riuscendo, ne siamo sicuri, a farci ridere del cinema “di moda” e dimostrando straordinarie doti di intrattenitore.

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