James Bond e la sua Aston Martin, i fratelli Duke con il Generale, Doc Emmet Brown e la sua DeLorean. Cinema (e tv) e quattro ruote sono sempre stati saldamente uniti da un legame forte e simbiotico nel momento in cui l’icona diventava tale proprio perché supportata da un “accessorio” d’eccezione, l’automobile, che ne diventava a sua volta simbolo. E questo accadeva anche per le star reali che hanno costruito l’immagine del loro divismo dentro a questi lussuosi abitacoli. Lo sa bene l’acquirente di una Ferrari 275 GTB/4 del 1967.

 

Il pezzo d’epoca è stato venduto la scorsa settimana, come racconta Vanity Fair (link), alla sontuosa cifra di 12,000,000, una somma esorbitante raggiunta non solo perché il veicolo era stato restaurato con pezzi di ricambio (click on the link) originali da mani esperte, proprio quelle della scuderia Ferrari, ma soprattutto perché l’originario possessore del veicolo era Steve McQueen. L’attore la acquistò dal set del film The Thomas Crown Affair e poi, riverniciata, rivenduta e modificata e verniciata di nuovo, dal Rosso Chianti al giallo, l’automobile è passata di mano in mano negli anni, fino a diventare un oggetto mitico e inimitabile. Dal dietro le quinte all’occhio della telecamera, le Ferrari che hanno fatto sfoggio di sè negli anni al cinema sono tantissime, passando per film e serie tv come Charlie’s Angels, Miami Vice, fino a Beverly Hills Cops e Magnum PI.

Ma quando da Ferrari e Porsche, macchine decisamente di serie A, si passa a veicoli più modesti ma più caratteristici, si arriva a sfiorare il mito. È in questo contesto che troviamo la leggendaria sopracitata Delorean, trasformata da Doc (Christopher Lloyd) in una macchina del tempo, oppure l’indimenticabile KITT, la Supercar dell’omonimo telefilm, una  Pontiac Firebird Trans Am.

FantozziPer rimanere invece “in casa”, in Italia, come non citare l’Autobianchi Berlina del ragionier Ugo Fantozzi (Paolo Villaggio), perennemente sovrastata dalla nuvoletta portatrice di pioggia e sfortuna. Come insegna Doc però, le auto al cinema non sono solo strumenti per spostarsi da una parte all’altra, possono diventare fantastici veicoli per viaggi spaziotemporali, ma anche mezzi per combattere il crimine, come sa benissimo Batman, fedelmente al volante della sua Batmobile (qualunque versione di film o fumetto vogliate prendere in considerazione), oppure può essere uno strumento di supporto per dei professionisti come i dottori Venkman, Stantz e Spengler, i Ghostbusters, gli originali acchiappafantasmi a bordo della loro Cadillac Ambulance Miller-Meteor limo-style endloader combination del ’59, appositamente modificata e attrezzata per l’occasione (e la professione).

Da quando l’eroe al cinema ha bisogno di spostarsi da una parte all’altra, l’automobile diventa accessorio, mezzo, carattere distintivo, fino a diventare, come in uno degli ultimi film-capolavoro di Clint Eastwood, oggetto feticcio. La Gran Torino che dà il nome al film è una passione, un amore profondo, il ricordo di una vita, tutto ciò che possiede il burbero e coraggioso protagonista.

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