
Christophe Gans – regista, sceneggiatore e produttore cinematografico francese – ha ben pensato di farci un film nel 2006. Un lungometraggio che, nonostante le difficoltà che si incontrano nel trasporre un gioco così complesso, si attiene molto all’originale.
Non poteva mancare un sequel anche per la versione cinematografica. Si chiamerà Silent Hill: revelation 3D e l’uscita nelle sale cinematografiche è prevista per il 31 ottobre. Negli Stati Uniti il film sarà distribuito dalla Open Road Films, mentre nel resto del mondo dalla Lions Gate Entertainment.
Se il primo film si ispira soprattutto al secondo episodio del videogioco, Silent Hill: revelation 3D si ispira invece al terzo. Ecco la trama: Heather Mason è una ragazza che ormai già da tempo fa spaventosi incubi legati a Silent Hill, così, alla vigilia del suo diciottesimo compleanno si dirige a Silent Hill per investigare sulla scomparsa del padre e sul motivo dei suoi incubi. La giovane arrivata sul posto, scoprirà di non essere chi pensava e vivrà una terribile avventura nella demoniaca città rischiando di non tornare più a casa.

L’idea di un sequel non è stata in realtà immediata, nonostante gli incassi alti del primo episodio. Le prime voci del film sono cominciate solo dopo 4 anni, nel 2010, e regia e sceneggiatura sono state assegnate a Michael J. Basset. Il film è stato girato tra Usa e Canada a partire da marzo 2011 ed è terminato ad agosto.
Basset ha studiato inevitabilmente alcuni aspetti del primo episodio, come le ambientazioni e i mostri; su tutti l’inquietante e aitante Pyramid Head, che verrà riproposto anche in questo film. Per l’occasione è stato costruito un costume dettagliatissimo e ben curato da un charter designer e presentato in anteprima su Youtube; ci sarà un attore che lo interpreterà entrando nel costume e il tutto è stato migliorato e ritoccato con la computer grafica. Ci sarà anche il mitico lunapark di Silent Hill, allestito a Cherry Beach.
Oltre ai particolari del vecchio film, Michael J. Bassett ha giocato più e più volte ai primi giochi della serie per renderlo il più possibile attinente al videogame. L’obiettivo è di dare ai fan che lo guardano le stesse sensazioni che provano o hanno provato giocandoci.

