Il film del 1953 dal titolo Vite vendute (in originale The Wages of Fears), diretto da Henri-Georges Clouzot è considerato un capolavoro della storia del cinema, ed una delle opere di maggiore tensione mai realizzate. Tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore francese Georges Arnaud, questo ha influenzato una lunga schiera di film successivi basati su premesse simili, ovvero con missioni suicide da far compiere a personaggi apparentemente senza nulla da perdere, nel bel mezzo di un deserto tanto vasto quanto ricco di pericoli. Nel 1977 è stato realizzato un remake statunitense diretto da William Friedkin (regista di Il braccio violento della legge e L’esorcista), mentre è di quest’anno un terzo adattamento realizzato ad opera di Netflix.
Anch’esso intitolato Vite vendute, è diretto dal regista francese Julien Leclercq, distintosi per i film Rapinatori, The Bouncer – L’infiltrato e La terra e il sangue. Questo nuovo film riporta dunque all’attenzione degli spettatori un racconto estremamente avvincente, dove grandi rischi si mescolano a profonde emozioni e la tensione è un continuo crescere fino all’esplosivo finale. Un titolo decisamente da non perdere, divenuto in breve tra i più visti del momento su Netflix. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Vite vendute. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale, ma anche ad alcune differenze con il film del 1953.
La trama di Vite vendute e il cast di attori
Un pozzo di petrolio prende fuoco in mezzo al deserto mettendo in pericolo le vite degli abitanti di un vicino campo profughi. La società che gestisce il pozzo invia alcuni esperti sul posto ma appare subito chiaro che per evitare la catastrofe l’unica soluzione è quella di far esplodere il pozzo con la nitroglicerina entro ventiquattr’ore. In cambio di un’ingente somma di denaro, la squadra composta dall’ex criminale Fred si metterà in viaggio per trasportare a bordo di due camion 200 chili di esplosivo a 800 chilometri di distanza. Una missione suicida, da compiere attraversando una zona controllata da ribelli armati e campi minati, prima che sia troppo tardi.
Ad interpretare il protagonista Fred vi è l’attore Franck Gastambide, visto anche in Il testimone misterioso e Asterix & Obelix – Il regno di mezzo. Accanto a lui, nel ruolo del fratello Alex, esperto di demolizioni, vi è l’attore Alban Lenoir, mentre Ana Girardot è Clara, una trasportatrice di vaccini per la World Wide Health, una ONG. Astrid Whettnall ricopre il ruolo di Anne Marchand, responsabile della sicurezza della compagnia petrolifera, mentre Sofiane Zermani è Gauthier, la sua guardia del corpo. Completano il cast Bakary Diombera nel ruolo di Djibril, compagno di squadra di Clara alla World Wide Health, Sarah Afchain nel ruolo di Assia, moglie di Alex e Alka Matewa nel ruolo di Alka, collega di Gauthier.
La spiegazione del finale del film e le differenze con l’originale
Lungo il percorso, dunque, i personaggi di Vite vendute si trovano a dover sopravvivere agli attacchi dei ribelli, ai colpi di un cecchino e a una miriade di altri pericoli prima di arrivare a destinazione. Solo Fred, suo fratello Alex e Clara, la dottoressa che ama Fred, ce la fanno. Purtroppo, ferito mortalmente, a Fred non resta che guidare lui stesso l’ultimo camion rimasto nel pozzo di petrolio, che esplode prontamente sigillando così il pozzo. Fred è il protagonista imperfetto del film, a capo del convoglio che trasporta gli esplosivi. I flashback a lui dedicati, inoltre, rivelano il suo senso di colpa nei confronti del fratello, da lui coinvolto in una rapina apparentemente sicura ma conclusasi con l’arresto di Alex e il suo allontanamento dalla sua famiglia, con la quale desidera ora farlo ricongiungere.
Marchand, rappresentante della società, e i suoi scagnozzi tengono ora sotto tiro la famiglia di Alex. Il loro tentativo di ricattarlo per indurlo a guidare fin dentro il pozzo viene però sventato da Fred, che spara a Marchand e ai suoi uomini da lontano e decide di compiere egli stesso l’eroico gesto di guidare il camion, poiché il pozzo è destinato a esplodere da un momento all’altro. Per Fred la missione non è però solo l’occasione per una redenzione personale, poiché sa che l’incendio del petrolio finirà per distruggere anche un villaggio vicino. Successivamente al suo sacrificio, il film si conclude dunque con le immagini degli abitanti del villaggio che esultano quando l’incendio viene spento, dimostrando che il sacrificio di Fred ha effettivamente salvato la situazione.
Proprio come nella versione originale del 1953 e nel remake omonimo del 1977 di William Friedkin, anche in questo film la squadra deve necessariamente trasportare gli esplosivi con un camion. Gli spettatori più attenti potrebbero pensare che la compagnia petrolifera potrebbe più semplicemente trasportare la nitroglicerina su un elicottero, risparmiando tempo e denaro, ma viene sottolineato che trasportare gli esplosivi in elicottero è ancora più pericoloso in quanto la nitroglicerina è così imprevedibile che farla oscillare in un elicottero è probabilmente un rischio maggiore rispetto al semplice trasporto. C’è anche la possibilità che i banditi o i ribelli aprano il fuoco sull’elicottero, abbattendolo.
Il Vite vendute di Netflix sembrerebbe dunque riutilizzare le stesse dinamiche del film originale, ma i toni sono molto diversi. Ciò si nota soprattutto nei rispettivi finali. Nella versione del 1953, l’unico sopravvissuto, Mario, riceve la sua paga e, felicissimo di aver portato a termine una missione quasi impossibile, guida spericolatamente lungo una strada di montagna, fino a quanto non perde il controllo del mezzo e finisce fuori strada, morendo. Questo remake, invece, opta per una conclusione molto più aperta alla speranza. Fred muore, ma lo fa per salvare un villaggio e suo fratello Alex, che è libero di uscire di prigione e riunirsi alla sua famiglia.
Il trailer di Vite vendute e come vederlo in streaming su Netflix
Come anticipato, è possibile fruire di Vite vendute unicamente grazie alla sua presenza nel catologo di Netflix, dove attualmente è al 2° posto della Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.