Il Ragazzo Invisibile – Seconda Generazione, l’incontro con Gabriele Salvatores

Il ragazzo invisibile - seconda generazione

In attesa di sapere come sarà Il Ragazzo Invisibile – Seconda Generazione, nei cinema il prossimo 4 Gennaio, abbiamo incontrato il regista Gabriele Salvatores, il protagonista Ludovico Girardello e il cast tecnico e produttivo del film.

 

“Si può dire che siamo di fronte ad una saga – dice il Salvatores – non solo il protagonista è cresciuto, quindi cambiato, ma rispetto al primo capitolo questo è cinematograficamente più complesso: a parte la quantità maggiore di effetti visivi, anche la tecnica narrativa è differente. Ci sono tanti salti temporali – flashback e
flash forward – la trama è meno lineare e il tutto assume un aspetto più misterioso, quasi da thriller.

Per il protagonista Ludovico Girardelli tornare a vestire i panni di Michele Silenzi “è stata un’esperienza più divertente, perché stavolta c’è più azione, più sostanza. Recitare È stato più facile perché ormai ero abituato al clima del set”.

La scelta di un film sui supereroi è stata piuttosto azzardata, e la prospettiva di farne un sequel era piuttosto preoccupante. “Con Indigo film abbiamo chiesto a molte scuole di Italia di immaginare un sequel de Il Ragazzo Invisibile e scrivere quale fossero le paure più grandi dei ragazzi” spiega il regista.

“Con nostra grande sorpresa la prima paura era di non essere il vero figlio della propria madre. Il tema, già ampiamente trattato nel primo capitolo, viene qui ripreso e spiegato in maniera molto attuale:secondo me i figli sono di chi lo cresce, non di chi li ha partoriti. La seconda paura che gli alunni delle scuole italiane hanno espresso è quella del terrorismo. Noi non volevamo addentrarci in una tematica spinosa come quella del terrorismo, tema troppo scottante, ma a me premeva introdurre un concetto: chi diventa cattivo non lo nasce, ma lo diventa a causa di una società che lo emargina, lo sottomette e lo fa incattivire”.

Il fiore all’occhiello de Il Ragazzo Invisibile – Seconda Generazione è sicuramente Victor Perez, pluripremiato direttore degli effetti speciali per colossal come Il Cavaliere Oscuro, Rogue One, Pirati dei Caraibi ed Harry Potter e i Doni della Morte.

“Il solito grande problema è sempre il budget – afferma Perez – Di qualsiasi film si tratti, nell’ambito degli effetti speciali il budget è sempre limitato, rispetto al tanto che si potrebbe fare. Ma questo fa uscire anche il meglio delle potenzialità dei lavoratori. Sono fiero di poter dire che gli effetti visivi de Il Ragazzo Invisibile – Seconda Generazione sono un prodotto al 100% italiano, anche grazie alla collaborazione della FRAME BY FRAME”.

Il ragazzo invisibile – seconda generazione: il teaser trailer

“Il computer è solo un pennello, il lavoratore è l’artista che fa tutto – prosegue Victor Perez – Quello che ci premeva era togliere il preconcetto che “in Italia non si possono fare effetti speciali decenti perché il budget non è abbastanza”. Questa è solo una scusa. Devi sapere fare bene con ciò che hai. E questo, grazie anche a Gabriele, ci è riuscito. Immaginare l’inimmaginabile. Siamo riusciti a ricreare in maniera perfetta un’intera scena come quella del Porto Vecchio di Trieste. E Per la prima volta in Italia abbiamo perfino ricreato un attore, in un’inquadratura, scannerizzando e riproducendo il volto al computer. Quindi in Italia si possono fare queste cose. Non ci sono scuse, non ci sono limiti. La cosa più difficile è rendere visivamente i processi psicologi. Ricreare qualcosa che non esiste, come i poteri magici, è facile, perché nessuno può contraddirli. Mentre ad esempio l’inquadratura della pioggia di fuoco nel sogno di Michele, è stata molto complessa perché devi anche far capire lo stato onirico del tutto. Stai visualizzando emozioni. E il fuoco, al pari delle emozioni che trasmette, è fatto talmente bene che ti scordi che è fatto al computer.”Il ragazzo invisibile seconda generazione

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