Abdellatif Kechiche presenta a Roma La Vita di Adele

La Vita di Adele

Film straordinario dalle alterne vicende avvolte da polemiche copiose e dalla sicura fortuna, avendo conquistato pubblico francese e anche la critica mondiale (oltre alla Palma d’Oro all’ultimo Festival di Cannes) La Vita di Adele è stato presentato a Roma in presenza della protagonista, Adéle Exarchopoulos, straordinaria interprete del film, del regista Abdellatif Kechiche, che ha dimostrato ancora una volta di saper raccontare l’essere umano, e la donna in particolare, come pochi, e l’attore Jérémie Laheurte.

 

Award Winners Photocall - 66th Cannes Film FestivalDa subito Kechiche si è esposto, parlando de La Vita di Adele come una specie di proseguimento del suo lavoro con Venere Nera: “Uno dei temi fondamentali di questo film è l’amore. Quando comincio a fare un film non mi interrogo da subito su ciò che voglio dire. In questo caso volevo dire tante cose diverse, innanzitutto raccontare l’amore, e poi anche parlare dell’importanza del caso. Nel film loro si vdono la prima volta al semaforo, Adele era in ritardo per un altro appuntamento e Emma passava di la. Si sarebbero incontrate lo stesso se Adele non fosse stata in ritardo? Avrebbe mai incontrato una persona che le ha sconvolto così tanto la vita? Poi sono anche due persone che vengono da un ambiente diverso, una che viene da una classe dominante, l’altra da una classe proletaria, e mi interessava anche vedere come l’amore si rapporta a questa differenza”.

Il film sembra parlare del mondo gay, ma non solo.

AK: “Come detto, sono tanti i temi di cui volevo parlare. E’ anche una storia di iniziazione di una ragazza che passa dall’adolescenza all’età adulta e prende in mano il suo destino nonostante le difficoltà che si trova ad affrontare. E’ un’eroina che mostra volontà, abnegazione, coraggio e anche libertà, forse più di ogni altra cosa Adele è libera”.

Dopo un film del genere, il cinema può fare di più?

AK: “Il cinema ci permette di esplorare in modo molto profondo anche la verità che abbiamo dentro di noi. C’è lo schermo che ci permette di essere messi a nudo, e per questo quando faccio i casting cerco gli attori che siano in grado di darsi completamente alla storia. Il merito del film è anche della straordinaria attrice che ho accanto. E’ lei che porta il film e infatti ho deciso poi di chiamarlo ‘La vita di Adele’ perché è effettivamente lei che con la sua grande capacità fa il film”.

La bella e giovanissima Exarchopoulos ha poi raccontato com’è stato lavorare la vita di adele postercon il regista di Cous Cous, oltre le intense polemiche che si sono scatenate intorno al film all’indomani della vittoria a Cannes. “La protagonista non sono io, e per renderla credibile abbiamo fatto un lavoro di equipe molto molto intenso.  – ha specificato Exarchopoulos – Mi sono avvalsa della collaborazione del regista ma anche degli attori. Il regista ci dava imput ma anche tanta libertà, e quindi è stato un processo molto creativo. E’ stato un lavoro di squadra molto intenso e molto utile, ha contribuito anche il reparto tecnico”. Jérémie Laheurte ha replicato che per lui è stato straordinario lavorare con Kechiche: “Dai primi giorni si è creata una grande alchimia. C’è stata molta improvvisazione, ma abbiamo avuto anche tanta fiducia dal regista che ci ha permesso di lavorare in piena creatività. Per me è stata un’esperienza formidabile”.

Da quanto tempo voleva fare questo film?

AK: “Non è questo film in sé quanto i temi che affronta. Io ho l’impressione che ci sia stata una continuità nella mia maniera di lavorare, un metodo che da l’impressione che io stia a pensare molto al prossimo film. Io ho bisogno di avere un rapporto molto intimo con gli attori, e forse è questa tenerezza che da l’impressione di continuità nel passaggio da un film all’altro”.

Questo film sta vivendo molte vite: il trionfo a Cannes, poi le polemiche, poi ancora il successo negli USA tanto che si parla di nomination. Come sta vivendo il percorso del film?

AK: “La vita avventurosa del film, è cominciata durante le riprese, forse anche per i temi affrontati. Ha toccato da vicino tutti quelli che vi hanno partecipato, forse anche per il dolore che attraversa. Tutte le reazioni che ha scatenato il film sono reazioni forti. Ci sono i premi, le critiche e le polemiche, tutto molto viscerale, E’ il film oppure c’è un’entità che si diverte a dispensare momenti di gioia e momenti gradevoli?”.

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