Alla Festa del Cinema di Roma è la giornata di Land of Mine, film danese del regista Martin Zandvliet su una pagina inedita del post seconda guerra mondiale.
A fare le vedi di Zandvliet, sono arrivati a Roma il protagonista Roland Møller, il produttore Mikael Rieks e il distributore italiano della Notorious Picture, Guglielmo Marchetti.

 

“La cosa bella di questo film è che espone un argomento che non viene trattato nemmeno nei libri di scuola danesi, eppure è una pagina buia della storia di quel paese” commenta Roland Møller, che nel film interpreta il Sergente Rasmussen, “Trovo inoltre che sia attualissimo pensando ai rifugiati dalla Siria. Land of Mine mostra che ci si può sedere e parlare con il nemico per scoprire che si hanno gli stessi sogni e le stesse ambizioni e che non si è così differenti.”
Mikael Rieks, produttore della pellicola conferma “Con Martin abbiamo pensato sin dall’inizio che il tipo di storia che volevamo mostrare del dopoguerra era riguardo le conseguenze di essa. La Danimarca è un paese molto piccolo, ma quella costa era coperta da oltre due milioni di mine. E le mine antiuomo sono un problema ancora oggi: milioni di persone muoiono ogni anno a causa di esse ed è un argomento davvero complesso che va affrontato.”

“La nostra ambizione dall’inizio era proprio di mostrare la bellezza di questi luoghi: per parlare di una situazione così brutta era necessario addolcirla con uno scenario bellissimo, quello della spiaggia danese. Il direttore della fotografia ha fatto un ottimo lavoro e si può notare anche nella bellezza dei volti dei ragazzi, nella luce e il forte contrasto di essi con la situazione” commenta Mikael Rieks sulla scenografica costa danese e l’ottimo lavoro svolto dal direttore della fotografia, Camilla Hjelm Knudsen e aggiunge, “Una particolarità di Martin poi è il modo che ha lui di lavorare con i personaggi: la storia può essere forte ma la sua concentrazione è su di loro, tanto che a volta cambiava le scene in base a come i ragazzi reagivano e provavano.”

La maggior parte dei protagonisti era a gli esordi e per Roland Møller non è stato semplicissimo tenerli a bada, “È stata una sfida anche con i ragazzi: erano molto giovani, erano lontani da casa e quindi si sentivano in vacanza. All’inizio li abbiamo lasciati divertire ma dopo abbiamo dovuto dargli delle regole. Abbiamo avuto qualche incidente perché i ragazzi non si concentravano abbastanza ma poi mi sono reso conto che era anche colpa mia perché non ero abbastanza sicuro nemmeno io del mio ruolo. Una volta infatti mi sono arrabbiato molto e gli ho detto che non era una vacanza ma un lavoro e che dovevano venirmi incontro e aiutare perché questo film era una grande opportunità anche per me. Mi sono scusato per aver gridato e loro hanno capito le mie ragioni e da lì in poi siamo riusciti a lavorare molto bene. Anzi gli devo fare i complimenti perché in alcune scene sono stati davvero bravi, in particolare ai due gemelli che mi hanno fatto piangere in una scena molto intensa.”

Land of Mine verrà prossimamente distribuito in Italia dalla Notorius Picutres e Guglielmo Marchetti ci motiva la loro scelta: “Faccio questo lavoro da oltre 25 anni e raramente ci capita di avere un connubio così particolare: un film che unisce un valore artistico e un’aspetto commerciale. Abbiamo visto questo film al Festival di Toronto ed è stato un pugno allo stomaco. Ho fortemente voluto distribuirlo in Italia. Ci piaceva l’idea di poter comunicare con le nuove generazioni, mostrandogli la violenza e le barbarie della guerra, problematiche a loro fortunatamente sconosciute, ma anche il tema della redenzione e del perdono. Volevamo fortemente mostrare questo passato orribile, che c’è stato anche per il nostro paese in maniere diverse, ma far capire ai giovani anche come può essere la situazione attuale di alcuni paesi.”

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