Festival di Roma 2014: #ScrivimiAncora intervista al regista Christian Ditter

#ScrivimiAncora

In occasione della presentazione al Festival del Film di Roma di #ScrivimiAncora con Lily Collins e Sam Claflin abbiamo avuto l’occasione di parlare con il giovanissimo regista Christian Ditter che ci ha raccontato cosa lo ha spinto a scegliere questo progetto: “E’ una storia che mi ha intrigato dalla prima lettura! Questa sceneggiatura mi ha fatto ridere molto ma anche commuovere e ho sempre voluto girare un film dove si ride e si piange ma i personaggi sembrano reali. E devo dire che siamo riusciti in questo intento, perché quando io lavoro voglio fare cose che andrei io in prima persona a vedere al cinema. Leggo tanto materiale e proposte ma deve essere qualcosa che mi faccia venire la voglia di uscire di casa, chiamare una baby sitter e pagare il biglietto del cinema il primo weekend (in questo caso il 30 ottobre) e se è così allora decido di girarlo.”

 

“La grande sfida nell’adattare il libro al film è stata nel fatto che nel libro i tempi sono molto più lunghi e i personaggi arrivano fino ai 60 anni di età ma io ho voluto evitare un ulteriore casting per cercare attori che li interpretassero in età adulta e quindi abbiamo dovuto comprimere gli eventi in un lasso più breve ma comunque accettabile, compressa ma non affrettata.”Racconta Ditter sulle differenze tra la storia su pellicola è quella su carta nata dalla penna di Cecilia Ahern,”Quando sono stato coinvolto esisteva già un ottimo copione in cui la sceneggiatrice aveva fatto delle scelte molto intelligenti anche se poi in termini temporali era ancora troppo lungo e il finale diverso. Il mio approccio è stato quello di cercare di riempire spazi tra lettere, sms e mail e in questo il romanzo si è prestato molto. Ci si è potuti concentrare su cosa era successo prima di una lettera o sms e ho cercato di rapportare il tutto alla mia vita, per evitare di cadere in cliché. Ho quindi affrontato e cercato di parlare di cose che io solo sapevo perché magari sono successe a me e anche sul set ho cercato di stimolare Lily e Sam, chiedendo ‘Come avete reagito quando nella vostra vita è successo qualcosa del genere?Cosa è accaduto? Come è andato avanti?’ E questo ci ha aiutato tantissimo perché è stato fondamentale che ci fosse il collegamento con la vita vera.”

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