Venezia 75: Joel e Ethan Coen raccontano The Ballad of Buster Scruggs

Joel e Ethan Coen

Joel e Ethan Coen incontrano la stampa in una sala dell’hotel Excelsior, in compagnie di alcuni attori del cast, Tim Blake Nelson, il pistolero Buster Scrugs, Harry Melling il torso umano e Bill Heck il colone in cerca di moglie. I due fratelli raccontano di essere grandi appassionati di film di genere e in particolare di western fin da quando erano bambini. Ricordano di averne fatto grandi abbuffate al cinema e in televisione.

 

In particolare gli torna alla memoria un giorno, in occasione di una festività ebraica, durante il quale non entrarono a scuola, per intrufolarsi di nascosto in un cinema a vedere un film western. Vennero scoperti e puniti dal preside. Vedevano ogni film possibile su quel genere a loro così caro, ma in particolare erano affascinati dalle opere di Sergio Leone, che nella nuova loro fatica a quattro mani viene citato e omaggiato più volte. Affermano con sicurezza che The Ballad of Buster Scruggs non é mai stato un progetto di serie televisiva, nonostante la produzione Netflix. Ci tengono a sottolineare che si tratta di un equivoco e che la decisione di fare un film a episodi é stata una ferma idea fin dall’inizio, colpiti oltretutto da tante opere similari degli anni sessanta e settanta, in cui diversi registi lavoravano attorno a un tema comune L’idea di rendere la struttura come quella di un libro illustrato è stata per loro funzionale all’organizzazione delle sei differenti storie.

Ma non hanno utilizzato un libro realmente esistente, bensì ne hanno inventato uno, appositamente progettato per contenere i loro racconti, corredandolo poi di bellissime e colorate illustrazioni in fase di post-produzione. Gli viene domandato se credono e sono fiduciosi al ritorno del genere western, soprattutto dopo il successo dei film di Quentin Tarantino. Loro rispondono che non si sono mai visti tanti film western come in questi ultimi anni, neanche negli anni d’oro. A riprova di questo, dicono che mentre giravano, nelle stesse location, erano impegnate diverse troupe di altri film.

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