Lo Strangolatore di Boston: l’incontro con il cast

Lo strangolatore di Boston

Keira Knightley torna protagonista e lo fa con Lo strangolatore di Boston, un film targato 20th Century Studios scritto e diretto da Matt Ruskin. Il film ha debuttato il 17 marzo 2023 su Star all’interno di Disney+ in Italia e qualche settimana fa abbiamo incontrato il cast protagonista del film per raccontare l’esperienza di aver portato al cinema una storia così misteriosa e intrigante, che si concentra sulla sequenza di omicidi efferati avvenuti negli anni ’60 a Boston, solo a danno di donne.

 

Knightley è Loretta McLaughlin e con lei, nel cast che ha partecipato all’incontro c’erano anche Carrie Coon (nel ruolo di Jean Cole), Alessandro Nivola (nel ruolo del detective Conley), Chris Cooper (nel ruolo di Jack MacLaine) e ovviamente Matt Ruskin che ha dichiarato: “Sono cresciuto a Boston e avevo sempre sentito parlare de Lo Strangolatore di Boston, ma non sapevo davvero nulla del caso. Poi, diversi anni fa, ho iniziato a leggere tutto quello che potevo e ho scoperto questo caso di omicidi differenti, tutti però apparentemente collegati, un caso incredibilmente stratificato che era pieno di colpi di scena. E, per molti versi, si rivelava anche un racconto su quella che era la città a quell’epoca. E così, sono stato completamente preso dal caso. E quando ho scoperto l’esistenza di queste giornaliste, Loretta McLaughlin e Jean Cole, ho scoperto che erano state tra le prime a collegare i diversi omicidi. Sono state loro a dare il nome al serial killer, lo Strangolatore di Boston, nel loro primo reportage. Così ho pensato che potevano essere il giusto punto di vista con cui raccontare il caso.”

Lo Strangolatore di Boston, Keira Knightley a caccia del mostro

A interpretare Loretta McLaughlin è stata chiamata Keira Knightley che, come Ruskin, aveva sentito parlare del serial killer che dà il titolo al film ma non conosceva nessuno dei dettagli legati alla storia vera dello Strangolatore di Boston: “Sono arrivata al film partendo dalla meravigliosa sceneggiatura di Matt. E ho pensato che fosse un modo davvero interessante di raccontare la storia di un serial killer, ma attraverso il punto di vista di queste due giornaliste. E il fatto che in realtà sono state due donne a dare visibilità a un caso così importante mi ha spronata a volerlo raccontare.” 

Al suo fianco, Carrie Coon, nel ruolo di Jean Cole, che segue la collega: “Sì, quella è stata la parte più scioccante per me, ovvero che queste donne siano state così parte integrante della risoluzione del caso e del costringere i dipartimenti di polizia a condividere informazioni. E i loro nomi non sono mai stati menzionati, associati a questo caso. È stato davvero scioccante per me. E poi, le loro storie di come sono diventate giornaliste, come individui, erano storie molto avvincenti e molto commoventi. Certamente in queste storie riecheggiava la vita delle donne del mio mondo, del Midwest. Mia madre era un’infermiera. Una delle mie nonne era un’insegnante e l’altra era una casalinga. E quelle erano le opportunità disponibili per le donne, a parte la segretaria. Quindi la lotta di Jean per diventare giornalista è stata molto commovente per me. E poi, ovviamente, avevo visto Il coraggio di lottare, che Matt aveva realizzato, e penso a lui come a un regista davvero, profondamente morale. E sapevo che il suo interesse era raccontare questa storia femminista.”

Queste due donne, purtroppo un’anomalia per il loro tempo, erano circondate da un mondo di uomini, di cui faceva parte Jack MacLaine, interpretato da Chris Cooper. “Quello che mi è piaciuto del mio personaggio è che all’inizio dice a Loretta che le vittime degli omicidi di cui lei vuole raccontare non erano nessuno, e alla risposta di Loretta, che gli dice che quelle persone in realtà erano lettori del suo giornale, si mette in allarme, come un campanello che gli suona in testa. È stata solo un piccolo appunto veloce, ma penso che abbia sortito l’effetto desiderato. E queste donne, sai, a volte vincono, a volte perdono. Devono cavarsela da sé e sicuramente il mio personaggio a volte non è la persona più gentile al mondo rispetto al loro lavoro, altre volte è una figura di mentore. Si commettono degli errori, e a volte reindirizzo Loretta là dove non è conoscenza di alcuni problemi legati alla burocrazia, ad esempio contea diversa, procuratore distrettuale diverso. Quindi Jack ha svolto anche le funzioni di insegnante per lei.”

Dalla parte della polizia, invece, c’è il detective Conley, interpretato da Alessandro Nivola: “Penso che il personaggio sia incazzato dal fatto che il dipartimento di polizia non si possa avvalere di tecniche di psicologia forense più all’avanguardia che possano permettergli di collegare questi omicidi. Sta affrontando il conflitto di tradire il suo dipartimento da una parte, mentre dall’altra la vergogna che sia la stampa a portare avanti le indagini e non la polizia. E quindi accetta di incontrare questa giornalista, e lo fa perché è totalmente ossessionato dal caso, e l’unica altra persona che incontra totalmente ossessionata dal caso è lei. E questo li fa sentire fatti della stessa pasta, forse è anche attratto da lei e prova piacere a incontrarla.”

- Pubblicità -