About Elly

About Elly è il quarto film dell’iraniano Asghar Farhadi, il quale ha vinto svariati premi tra cui l’Orso d’Argento per la Migliore Regia al 59° Festival Internazionale di Berlino e il premio Best Narrative Feature al Tribeca Film Festival 2009.

 

In About Elly dopo aver vissuto per molti anni in Germania, Ahmad fa ritorno in Iran. I suoi vecchi compagni di università colgono l’occasione per organizzare una rimpatriata in una villa sul Mar Caspio. Una delle donne del gruppo, la vitale Sepideh, all’insaputa dei compagni, ha invitato Elly, l’insegnante di sua figlia.

Ahmad è reduce da un matrimonio infelice con una donna tedesca e non disdegna l’ipotesi di mettere su casa con una donna iraniana. Pertanto gli amici, che hanno compreso perché Sepideh ha invitato Elly, dedicano alla ragazza mille attenzioni e non fanno altro che lodare platealmente le sue qualità. Ma all’improvviso, dopo un incidente, Elly scompare nel nulla. L’atmosfera gioiosa evapora istantaneamente, mentre il gruppo di amici cerca di capire perché la ragazza sia scomparsa. Il panico si diffonde all’interno della compagnia e improvvisamente il carattere di Elly diventa ai loro occhi pieno di zone d’ombra: tutte le sue qualità svaniscono gradualmente, finché la verità non viene rivelata.

About Elly è un film corale, di stampo teatrale, costellato da lunghi dialoghi e scambi di battute. Gli attori offrono un’ottima performance, soprattutto la bellissima (famosissima in patria) Golshifteh Farahani nel ruolo di Sepideh, involontario perno della fine tragica di Elly. Tutto il turbinio di emozioni, sospetti, dichiarazioni, bugie non fa altro che mettere in luce  i  sottili e delicati legami che esistono tra religione e comportamenti sociali, non circoscrivendo il tutto solo alla realtà iraniana; d’altronde una ragazza già fidanzata che parte con un gruppo di amici, dove un ragazzotto sta per chiederle la mano, non sarebbe vista con malignità in buona parte dell’Italia? Un elemento di cui soffre il film è una certa ridondanza nella seconda parte, quando il ripetersi di alcune situazioni e fraintendimenti non combacia con una certa fluidità che avrebbe giovato alla pellicola,  la quale, però, viene risollevata da un finale ben costruito.

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