Before Midnight: recensione del film con Ethan Hawke e Julie Delpy

Li avevamo lasciati nove anni fa che si guardavano in maniera maliziosa in un grazioso appartamento parigino, li ritroviamo con tanto di gemelle a carico nella parte sud del Peloponneso, in Grecia, per una bella vacanza in famiglia. Ritrovarli è un po’ come ritrovare vecchi amici che ci hanno aperto i loro cuori, che ci hanno raccontato i loro sogni e che ci hanno concesso il meraviglioso privilegio di condividere con noi i loro incontri e la loro romanticissima storia d’amore. Parliamo di Jesse e Celine (ancora gli straordinari Ethan Hawke e Julie Delpy) che ritornano per completare la trilogia formata da Befone Sunrise, Before Sunset e ora Before Midnight. Prima di mezzanotte non accadranno grandi cose, ma ci verrà offerto un posto privilegiato per sbirciare nella vita di questa coppia, tanto agognata quanto ora sofferta, che è cresciuta insieme ai suoi spettatori. Il regista Richard Linklater torna a dirigere la straordinaria coppia Hawke-Delpy, su una sceneggiatura scritta a sei mani che racconta come l’amore si trasforma, matura e cambia.

 

Before Midnight recensioneDopo nove anni insieme Celine e Jesse non sono più gli stessi ragazzini sognanti di Vienna, né i rampanti trentenni di Parigi; sono un uomo e una donna che alla soglia dei 40 anni continuano a scegliersi, ogni giorno, nonostante gli anni che avanzano, la bellezza che sfiorisce, i rimpianti, le delusioni e le occasioni mancate.

Before Midnight è la perfetta conclusione di una trilogia che ci racconta non solo l’innamoramento, ma proprio l’amore, tanto più reale quanto più ancorato alle contingenze quotidiane, come accompagnare ed andare a prendere le bimbe a scuola, o ripulire la tavoletta del water, o ancora raccogliere i calzini sporchi dal pavimento. Non c’è poesia? Lei è isterica e lui è un eterno bamboccione? Non ci sono più gli sguardi languidi e maliziosi, carichi di curiosità? Sì, è vero, il prezzo che si paga per una vita (o dieci anni) insieme è quello di abbandonare il piacere della scoperta e dell’avventura, dell’innamoramento e della spregiudicatezza di rimanere una intera notte a chiacchierare con uno sconosciuto per le strade di una città straniera, ma che gioia quando ci si ritrova, quale intensa, profonda inevitabile sensazione di sentirsi a casa in quel sorriso umido.

Jesse e Celine potrebbero essere ognuno di noi: ci scegliamo ogni giorno, per poterci amare ma anche per poter litigare, per poter riversare sull’altro la nostra frustrazione quando c’è, la nostra rabbia, quando non sappiamo contenerla, le nostre aspettative e la nostra voglia di cambiare l’altro. Richard Linklater ce lo racconta in maniera straordinaria, con i suoi piani sequenza che sono retti con perfetta alchimia da Julie e Ethan, ancora una volta, forse per l’ultima, narratori di una storia magica che si è saputa trasformare in realtà.

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