Downton Abbey II – Una Nuova Era, recensione del film

Un nuovo tuffo a casa Crawley, dal 28 aprile in sala, distribuito da Universal Pictures.

Downton Abbey II - Una Nuova Era recensione

Il 28 aprile le porte di Casa Crawley vengono riaperte e la recensione di Downton Abbey II – Una Nuova Era proverà a preparare lo spettatore a questo viaggio leggermente insolito per la serie, ma affascinante e divertente per i fan affezionati. 

 

Se è vero che facciamo tutti parte di un’unica grande storia che non si conclude mai, ma che cambia soltanto i suoi attori, allora Julian Fellowes è il protagonista principale di una narrazione senza fine che gira intorno ad una grande casa, ricca e nobile, con segreti e nascondigli, ma solida e ben costruita, bisognosa di manutenzione ma inamovibile e che impara a trasformarsi con il tempo. Downton Abbey II – Una Nuova Era è proprio questo, il racconto di cosa si muove intorno ad una grande casa che non è solo un edificio, è anche l’istituzione della nobiltà, che ormai ha ceduto il passo al tempo, è l’apertura mentale, è l’arrendessi alla fine di alcune trame, il coraggio di dare il benvenuto a novità, l’abbracciare il cambiamento sempre, come unico modo per non soccombere e fare fronte alla vita, così come viene.

Downton Abbey II – Una Nuova Era, la trama

In Downton Abbey II – Una Nuova Era il nostro amato gruppo di Crawley si divide. La notizia che Lady Violet ha ereditato una villa sulla costa mediterranea della Francia porta scompiglio nella grande casa, e Lord Grantham decide di partire per l’esotica località per verificare di persona le faccende burocratiche e logistiche di questo lascito. Con lui vanno Lady Cora, ovviamente, e Lady Edith con marito al seguito. A loro si aggiungono anche Tom Branson e la sua nuova moglie, Lucy Smith, che abbiamo conosciuto nel film del 2019. Con loro Carson, Bates e Baxter, a ottemperare i doveri di aiutanti, valletti e cameriere personali. Resta invece a Downton Lady Mary che è alle prese con una grande novità. Una troupe cinematografica ha scelto la casa come location dal vero per girare le scene di un film, e così l’erede di Lady Violet fa gli onori di casa, gestendo, tra la curiosità eccitata dei domestici, regista, attori e tutti i tecnici accorsi nella tenuta dei Grantham. 

Julian Fellowes, il narratore supremo che tutto vede e tutto conosce, ha cercato di dare una scossa alla serie facendo cambiare location e spirito parte della collaudata ciurma di personaggi che affollano le stanze di Downton dall’inizio di questa saga familiare, cominciata il 14 aprile del 1912. Questo spostamento ha creato un divertente movimento per i protagonisti ma dato loro anche qualcosa che, nonostante tutto, non avevamo mai conosciuto, ovvero la dimensione del cliché. Lord e Lady Grantham sono evidentemente fuori posto in costiera, mentre invece i giovani si dilettano in sport estivi e bagni di mare e sole come farebbero i protagonisti di una cartolina. 

L’infallibile Lady Mary torna a colpire

Intanto nella grande casa, ancora una volta Mary si rivela all’altezza di una situazione completamente nuova e inaspettata, traghettando al sicuro dalla tempesta una nave che non si aspettava di dover pilotare. E per quanto si ami totalmente la bella primogenita di casa Crawley, forse è anche arrivato il momento di vederla vacillare piuttosto che essere infallibile a ogni passo. 

La genuina spinta a trovare qualcosa di nuovo da raccontare che aveva animato il primo film, uscito a tre anni dalla chiusura della serie, qui latita e sebbene in molti angoli si ritrovi lo spirito raffinato di Fellowes e la sua inventiva nel trovare sempre nuovi spunti e cavilli per far progredire le storie di così tanti personaggi, Downton Abbey II – Una Nuova Era ha perso un po’ dello smalto che possedeva. I momenti di fan service sono tanti, e tutti molto garbati, ma troppe sono invece le situazioni grezzamente ritagliate nel tessuto della storia, con svolte previste e impreviste che non ricordano nell’uno da lontano il raffinato intreccio e l’altalena emotiva che questi personaggi ci avevano abituati ad affrontare a ogni episodio. 

Dopotutto la struttura di Downton Abbey II – Una Nuova Era, così come era stato per il primo film, è quella di uno Speciale di Natale, occasione sempre preziosissima per Fellowes e i suoi sodali, di portare avanti e in qualche occasione concludere brillantemente gli archi narrativi di un personaggio o dell’altro. 

Si rinuncia all’eccellenza in favore esclusivo dei fan

Ogni grande storia giunge al suo compimento e anzi, i fan di Downton Abbey possono dirsi più che soddisfatti per aver giovato così a lungo e con tale ricchezza di tutti i personaggi che hanno imparato ad amare. Ma se nel 2019 il lavoro del creatore della serie era stato indirizzato ad un racconto che fosse autosufficiente, in questa seconda avventura cinematografica dei Crawley tutto si appoggia su un pregresso che non consente allo spettatore di godere a pieno della forma “film”, ma che richiede una preparazione previa. Il valore di Downton Abbey II – Una Nuova Era in quanto film viene quindi a decadere, in favore di un’operazione dedicata esclusivamente ai fan, che non è sbagliata in senso assoluto, ma che mina un po’ le basi di eccellenza su cui questa grande cattedrale della serialità televisiva si era sempre poggiata.

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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
downton-abbey-ii-una-nuova-eraIl valore di Downton Abbey II - Una Nuova Era in quanto film viene quindi a decadere, in favore di un’operazione dedicata esclusivamente ai fan, che non è sbagliata in senso assoluto, ma che mina un po’ le basi di eccellenza su cui questa grande cattedrale della serialità televisiva si era sempre poggiata.