E buonanotte: recensione del film di Massimo Cappelli

E buonanotte, il film di Massimo Cappelli uscito in sala ad aprile, è ora disponibile su Prime Video. Scopriamo i dettagli, la trama e il cast del film.

E buonanotte recensione film

Massimo Cappelli dirige E buonanotte – Storia del ragazzo senza sonno, lungometraggio tratto dall’omonimo libro di Daniele Doesn’t Matter. Il film, distribuito da Minerva Pictures, è già uscito nelle sale italiane ad aprile ed è ora disponibile a pagamento su Prime Video. Vediamo nel dettaglio la trama e il cast di E buonanotte.

 

La trama di E buonanotte

e buonanotteLuca (Niccolò Ferrero) ha una teoria: se in media passiamo otto ore della nostra giornata a dormire e viviamo per circa ottant’anni, essenzialmente ”sprechiamo” 27 anni dormendo. Non disposto a rinunciare a così tanto tempo, Luca decide di smettere di dormire: dopo i primi giorni difficili, il ragazzo non sente più la necessità di chiudere gli occhi. Pur avendo a disposizione un sacco di tempo, Luca realizza però di non riuscire ad usarlo per fare qualcosa di realmente produttivo: passa le giornate a giocare alla Playstation e vorrebbe tutte le notti fare festa in discoteca. L’unica persona che potrebbe aiutare Luca sembra essere Roberta (Nina Pons), la classica brava ragazza che fa tantissime attività e non sembra sprecare tempo. Un po’ per interesse un po’ per gioco, Luca decide di investire tutte le sue giornate (e nottate) per cercare di conquistare Roberta. Riuscirà nella sua impresa o, letteralmente, si stancherà prima?

Un susseguirsi di eventi senza tregua

Forse paragonare E buonanotte ad un’opera di Joyce è eccessivo, ma l’inarrestabilità sfiancante che guida la narrazione ricorda molto l’Ulisse o Finnegans Wake. Purtroppo, solo per gli aspetti negativi. Il film è ricco di eventi, di voci, di momenti e personaggi che si mescolano troppo velocemente sullo schermo. La narrazione riproduce bene il punto di vista del personaggio principale: Luca è un ragazzo iperattivo, incapace di fermarsi, di non fare nulla. In seguito alla perdita della madre, sembra temere di rimanere solo con i suoi pensieri. Forse è proprio questo che fa desiderare a Luca di non dormire più. La soluzione però non è efficace: il ragazzo non riesce a concentrarsi su nulla, pur avendo a disposizione tutto il tempo del mondo.

E come manca la bussola a Luca, al film manca un principio ordinatore. Lo spettatore osserva le vicende da un punto di vista troppo caotico e confusionario e percepisce tutta la fatica di dare un senso alle immagini che si susseguono sulla scena. Inoltre, le linee narrative e le relazioni che Luca intrattiene sono davvero numerose: c’è Roberta, ci sono gli amici, c’è il padre di Luca e la sua compagna, c’è la madre defunta, ci sono i malavitosi, c’è una comunità di poveri e addirittura una maga. Il materiale è troppo per un’ora e mezza di film.

Una corsa contro il tempo (perduto)

In E buonanotte non mancano i riferimenti letterari. Dopo Joyce anche Proust e Alla ricerca del tempo perduto. Luca, come lo scrittore francese, ha paura di perdere tempo e, proprio per questo motivo, non riesce a godersi nemmeno un momento. Il film ha ambizioni alte e, sia a livello di trama che di significato profondo, si propone come un’opera di un certo spessore. Purtroppo, la resa finale non è convincente: oltre alla confusione delle scene, anche la recitazione degli attori principali non lascia il segno. Non mancano gli aneddoti simpatici e i momenti più riflessivi, ma in generale E buonanotte non è un film godibile o memorabile.

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