La festa silenziosa, recensione del revenge movie

La festa silenziosa, film argentino realizzato nel 2019, uscirà nelle sale italiane il 25 novembre 2021, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

La festa silenziosa

Film argentino diretto da Diego Fried, La festa silenziosa arriva nelle sale italiane. Due anni dopo la sua realizzazione, dal 25 novembre 2021 sarà possibile vederlo anche da noi. Data d’uscita non casuale per il film con protagonista l’attivista e femminista Jazmin Stuart: venerdì prossimo ricorre la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

 

La trama de La festa silenziosa

Il giorno prima delle nozze, Laura e il suo futuro sposo si recano nella villa del padre di lei per gli ultimi preparativi. Nella notte, lei decide di fare una passeggiata per rilassarsi. Camminando, raggiunge una casa in cui un gruppo di ragazzi ha organizzato una festa. Tra musica e alcool, Laura perde il controllo e si ritrova sola in una brutta situazione. Rientrata a casa nella notte, decide di vendicarsi per cosa le è accaduto, coinvolgendo anche il padre e il fidanzato.

La verità rivelata a poco a poco

La festa silenziosa è un film fatto di pause e silenzi. I dialoghi sono scarni e comunque poco esplicativi. Tutto il potere è dato alle immagini, sia quelle della pellicola che quelle di secondo livello: foto e video realizzati dai protagonisti. Il film necessita di uno spettatore attento, che riesca a comprendere le situazioni intuendo dal contesto che viene mostrato. Per buona parte del film, ciò che accade a Laura non è chiaro. Partecipa alla festa, bacia un ragazzo, i due si appartano. Nella scena successiva, lei sembra sconvolta. Manca un pezzo della storia. Il vero corso delle vicende sarà ricostruito poco alla volta durante il film, portando lo spettatore a fare continue congetture su cosa sia successo.

Una festa realmente silenziosa

Il film parte calmo, con dialoghi a bassa voce e tra poche persone, tre al massimo. Nessuna musica di sottofondo. Il silenzio occupa buona parte de La festa silenziosa: le passeggiate nel buio di Laura sono accompagnate solo dal lievissimo suono del suo respiro e dei suoi passi. La festa a cui partecipa, è un silent party: gli invitati indossano delle cuffie in cui è trasmessa la musica, uguale per tutti. Quando Laura arriva, tutti ballano nel silenzio. Mette alle orecchie anche lei un paio di cuffie, e la musica parte per Laura come per lo spettatore. Dal nulla, l’energia della canzone le fa venire voglia di ballare. Per la futura sposa è un ballo liberatorio, che cattura lo spettatore, come anche gli altri membri della festa…

L’angoscia avvolta nel buio

Un altro elemento essenziale de La festa silenziosa è il buio. Svolgendosi quasi interamente di notte, il film sfrutta l’assenza di luce ai fini della storia. Il buio del bosco intorno alle due ville, le case immerse nelle tenebre o illuminate solo da qualche piccola luce da notte trasmettono il senso d’angoscia della situazione. Una donna sola nell’oscurità (e nel silenzio), in un luogo isolato: i presagi non possono essere positivi.

La festa silenziosa è un revenge movie

Il tentativo di vendetta di una donna contro i suoi assalitori. Questo è il fulcro de La festa silenziosa. Laura sembra una donna forte e testarda che non si lascia intimorire. Rimane vittima di violenza e vuole fare giustizia da sè, ferendo a sua volta chi l’ha violentata. L’attrice Jazmin Stuart, attivista e militante del collettivo femminista Actrices Argentinas, è perfetta per il ruolo interpretato. La crudezza di alcune scene del film appare necessaria per rendere l’importanza del tema. Anche lo spettatore deve inorridire di fronte a quanto accaduto a Laura, empatizzare per lei e chiedersi: è giusto rispondere alla violenza con altra violenza?

Il film può essere definito femminista perché rende l’idea della lotta di una donna in un mondo ancora dominato dagli uomini. Jazmin Stuart è circondata da maschi di vario tipo: il padre che la elogia continuamente, il compagno che tenta di amarla e il gruppo variegato dei ragazzi alla festa. Laura è l’unico personaggio femminile del film, ma è anche la protagonista.

In conclusione, La festa silenziosa è un thriller minimal, ambientato in una notte e con pochi personaggi, ma comunque in grado di tenere con il fiato sospeso, facendo riflettere sul tema della violenza sulle donne. Un film da vedere in una giornata così importante come il 25 novembre.

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