#RomaFF12: Mazinga Z Infinity, recensione del film di Junji Shimizu

Mazinga Z Infinity

A 45 anni dall’esordio, arriva su grande schermo Mazinga Z Infinity, il nuovo film della Toei Animation con protagonista il capostipite dei mech nato dalla mente di Go Nagai.

 

In un mondo futuristico e pacifico, la tecnologia dell’energia fotonica ha rivoluzionato il modo di vivere, l’eroe di guerra Koji Kabuto si è ritirato dalla prima linea, trasformandosi in un ricercatore, mentre Tetsuya continua a combattere a bordo del suo robot. Ma quando alle falde del Fuji viene fatta una misteriosa e minacciosa scoperta, gli eroi di ieri e di oggi dovranno far fronte comune per arginare una nuova minaccia che mira a distruggere la Terra.

Tecnicamente, la scelta vincente di Mazinga Z Infinity consiste nell’utilizzo armonico di CGI e animazione tradizionale, tecniche che si fondono alla perfezione specialmente nelle concitate scene di battaglia.

Con una efficace operazione nostalgia, il nuovo lungometraggio d’animazione della Toei mette i fan storici del robot gigante di fronte a una realtà tragica: il tempo passa inesorabile, e se l’affetto verso il ricordo del fan bambino resta immutato, l’approccio degli adulti verso un linguaggio così buonista risulta adesso difficile da digerire, con tanto di tirate paternaliste su quanto sia importante avere una famiglia e dei figli.

#RomaFF12: Go Nagai racconta il suo Mazinga Z Infinity

La scelta di Mazinga Z Infinity è quella di accorpare generazioni e personaggi (Koji e Tetsuya), costruendo un film proiettato verso il futuro, magari il primo tassello di un nuovo franchise, un nuovo inizio. L’ecosostenibilità, l’importanza dei valori della famiglia e dell’eredità regalano un quadro ottimista per quanto didascalico che riesce a dare coesione al film, rimanendo fedele alle tematiche più care all’originale.

Nell’Era cinematografica post-Pacific Rim, quando Godzilla e King Kong stanno finalmente congiungendosi ufficialmente sul grande schermo in quello che promette di essere un nuovo universo condiviso, l’ennesimo, il ritorno di Mazinga, il primo dei mech, sul grande schermo nella sua indissolubile connessione con il Paese in cui è nato, riappropria la cultura giapponese di uno dei fenomeni più caratterizzanti dell’anime e della cultura del Sol levante.

Mazinga Z Infinity rientra a pieno nel fenomeno delle operazioni nostalgia che non prova a parlare al pubblico di oggi, ma ai fan storici, ormai adulti ma ancora amanti del mecha.

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RASSEGNA PANORAMICA
Chiara Guida
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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
mazinga-z-infinityMazinga Z Infinity rientra a pieno nel fenomeno delle operazioni nostalgia che non prova a parlare al pubblico di oggi, ma ai fan storici, ormai adulti ma ancora amanti del mecha.