Sanctum 3D – recensione

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Tratto da un episodio accaduto realmente al produttore e co-sceneggiatore Andrew Wight, Sanctum 3D racconta la storia di una squadra di speleologi che, mentre esplora le grotte di Esa-ala nell’Oceano Pacifico rimane bloccata in profondità in seguito ad una improvvisa tempesta tropicale. Il gruppo capitanato da Frank McGuire (Richard Roxburgh) sarà costretto a scende ancora più in profondità per trovare una via d’uscita verso il mare.

 

Sanctum 3D è un classico thriller adrenalinico, avventura allo stato puro

Sanctum 3DSanctum 3D è un classico thriller adrenalinico, avventura allo stato puro, che permette allo spettatore interessato al genere di seguire la storia attraverso gli occhi di Josh (Rhys Wakefield), figlio di Frank e capitato nel gruppo quasi per errore. Protagonista assoluto del film è l’imponente e misterioso complesso roccioso sottomarino che fa da scenografia praticamente a tutta la vicenda.

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Sanctum 3D è film claustrofobico che regala qualche momento di vera tensione oltre a mettere in gioco emozioni che bene o male appartengono all’essere umano e che in situazioni estreme vengono portate al punto di rottura. Ci sarà infatti qualcuno che perderà il controllo, arrecando danni all’intera missione, e qualcun altro che eroicamente si sacrificherà per salvare il gruppo.

La regia è ben curata e Alister Grierson (Kokoda) ci guida con un occhi curioso e meravigliato, ma sempre vigile e scrupoloso, attraverso le caverne sotterranee del Pacifico. Peccato però che il film non sia un grande esempio di cinema, soprattutto per una sceneggiatura che spesso risulta enfatica e fuori luogo, laddove si è voluto dare uno spessore emotivo ad una vicenda che invece sarebbe stato più onesto raccontare come una semplice e primordiale gara tra l’uomo e la natura.  In particolare mi riferisco al rapporto padre figlio, pieno di incomprensione e acredine, che viene rinsaldato dall’esperienza di paura e dolore condivisa in quella circostanza estrema. Buono invece il 3D, che ultimamente ha deluso al cinema, ma che in questo caso offre momenti davvero significativi collegati esclusivamente alla spettacolarità della scena, merito soprattutto della tecnica utilizzata da James Cameron (produttore esecutivo) per Avatar e riutilizzata qui.

Per quello che riguarda il cast, protagonista un Richard Roxburg che già in altre pellicole ha dato prova di essere un capace interprete, e qui dove la sua performance è tutta “fisica” riesce a risultare credibile, molto più del resto degli attori che magari fisicamente sono più prestanti ma sicuramente meno efficace.

Sanctum 3D è un film di genere, che può interessare quella fetta più o meno ampia di pubblico che ama l’avventura, e il mistero, l’eroismo e i buoni sentimenti, ma senza confidare troppo in un insegnamento o in un significato profondo rispetto a quello che vede sullo schermo.

Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.

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